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L'era della creatività

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("The Creative Age")

di Tom Bentley (1999)

 

Breve sintesi

Per la prima volta nella storia, la conoscenza è diventata la fonte primaria della produzione. Questo  passaggio  dal lavoro manuale a quello intellettuale  richiede  un insieme di competenze nuove, che vanno dal problem solving alla comunicazione, alla gestione del rischio e all'auto-organizzazione.

Mentre tutta l'economia sta vivendo questa formidabile trasformazione, le nostre strutture educative  sono rimaste terribilmente indietro. La sfida che abbiamo di fronte- formare  giovani che possiedano le capacità e competenze sopradescritte-  trova solo parziale risposta  nell'educazione permanente, la quale è peraltro ancora relegata ai margini del  sistema educativo. A tutt'oggi il paradigma dominante dell'educazione si fonda sulle conoscenze che i giovani devono possedere, e non sull'uso che devono saper fare delle conoscenze

Mentre il lavoratore  dell'economia industriale  doveva apprendere e possedere un certo numero di conoscenze  stabili nel tempo, per il lavoratore dell'economia della conoscenza non ci sono più confini precisi fra apprendimento e lavoro. Quelli che non sono in grado di aggiornare continuamente e velocemente  le proprie conoscenze sono sempre più a rischio di marginalizzazione.

Se è vero che i titoli di studio rimangono tuttora determinanti per il successo personale, è altrettanto vero che non bastano più. Per potersi inserire nell'economia della conoscenza, occorre saper fare molto di più che  assimilare e riprodurre  informazioni. Occorre saper  utilizzare ciò che si è appreso in situazioni nuove e in modo creativo . La grande sfida che ha di fronte il sistema dell'istruzione è perciò quella di trovare i modi per sviluppare l'apprendimento in un'ampia gamma di contesti, nei quali gli studenti possano usare le proprie conoscenze e competenze in modo creativo, producendo risultati  tangibili nella realtà in cui operano.

Questo rapporto sostiene che la creatività può essere appresa e per dimostrarlo  propone alcuni  esempi, che mostrano come sia possibile farlo. Afferma anche che per determinare in tutti i cittadini quella dose di creatività che consenta loro di sostenere la competitività nell'economia della conoscenza, si debbono fare cambiamenti radicali nei sistemi scolastici. In particolare si deve ristrutturare il curricolo, attivando forme di apprendimento che sviluppino le capacità creative.

A differenza di quello che tradizionalmente si intende per "essere creativi", qui si sostiene che la creatività non è una caratteristica individuale o un talento innato. La creatività è la capacità di applicare conoscenze e competenze in modo innovativo per raggiungere un  obiettivo dato. Per  diventare "creativi" gli studenti devono entrare in possesso di quattro capacità fondamentali:

  1. la capacità di individuare i  problemi nuovi, senza dover in questo dipendere da altri;

  2. la capacità di trasferire le proprie conoscenze in nuovi contesti  per risolvere i problemi;

  3. l'attitudine a considerare l'apprendimento un processo che si incrementa e  produce risultati  dopo ripetuti tentativi;

  4. la capacità di mantenere la concentrazione  fino al raggiungimento della meta o di più mete.

La creatività comunque non può essere appresa nel vuoto. Non è qualcosa che si realizza a comando, è una forma di interazione tra chi apprende e l' ambiente. Lo studio di diversi  casi, ha rivelato quali sono le caratteristiche degli ambienti di apprendimento che sostengono la creatività.

Il presente rapporto si basa sullo studio di 5 casi. Si tratta di cinque programmi innovativi che forniscono validi esempi di come si possa coltivare e valutare la creatività

  1. Citizens Schools: Boston, Massachussets; è un programma di apprendimento extrascolastico per ragazzi dai nove ai quattordici anni, che si avvale di oltre 1000 professionisti volontari che fungono da insegnanti in molti campi.

  2. Harlem Educational Activities Fund;   New York; è un programma di arricchimento per giovani dai 12 ai 21 anni, che vogliono avere accesso a scuole secondarie e college molto competitivi ed essere attrezzati per quegli ambienti.

  3. Hyper Island, in Karlskrona, Svezia; è un nuovo tipo di università che insegna ai propri studenti attraverso progetti dal vivo e stage lavorativi.

  4. Il programma di educazione cooperativa alla Waterloo University, in Canada, ha integrato l'apprendimento tradizionale dentro all'università con l'opportunità di trascorrere fino a metà della  carriera universitaria in ambienti professionali in cui applicare competenze e conoscenze.

  5. Unipart Group è una ditta manifatturiera di Oxford che ha introdotto per suoi dipendenti un apprendimento creativo attraverso una propria università e un creativo processo di problem solving.

Lo studio di questi casi ha condotto ad una serie di conclusioni  su ciò che è necessario ad acquisire creatività. Anziché tentare di aumentare i livelli delle competenze attraverso i percorsi tradizionali, il governo dovrebbe assumere un approccio diverso per educare alla creatività. Insieme alla creazione di infrastrutture per l'educazione permanente, bisognerebbe ristrutturare l'istruzione scolastica in modo da assicurare a ciascuno il possesso di quelle capacità e di quella fiducia  che consentono di cogliere tutte le opportunità della società della conoscenza.

Le abilità di base, quali l'uso della lingua, della matematica e di discipline fondamentali, continueranno ad essere importanti. Comunque, se saranno insegnate in modi che non facilitano il loro trasferimento e la loro applicazione in una gamma di contesti diversi, perderanno tutto il loro valore.

L'applicazione creativa delle conoscenze non può essere appresa e praticata entro una struttura curricolare che sia troppo concentrata sui contenuti, a scapito della profondità della comprensione e dell'ampiezza dell'applicazione. Il Governo dovrebbe perciò predisporre politiche di sostegno allo sviluppo di un apprendimento permanente, autonomo, creativo e rigoroso. I nostri principali suggerimenti sono:

Questi cambiamenti provocheranno contrasti e resistenze, ma solo un'azione radicale assicurerà al Regno Unito di sfruttare al massimo le opportunità offerte dall'economia della conoscenza, e ad ogni individuo  le capacità e le competenze che gli consentono di stare bene in questo nuovo ambiente.