Il riordino dei cicli

I. Le finalità, le ragioni, le condizioni e i soggetti della riforma

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Le finalità

La riforma vuole rendere concrete le affermazioni della Costituzione secondo cui la Repubblica deve garantire “il pieno sviluppo della persona umana” e “rimuovere gli ostacoli” che impediscano la partecipazione alla vita del Paese; tutti i cittadini devono avere “pari dignità sociale” e  “la scuola è aperta a tutti”.

  Nella società del Duemila i beni avranno sempre di più i caratteri della cultura e dell’informazione. Ai fini di una piena democrazia non è quindi indifferente che cultura e capacità di controllo critico dell’informazione siano la dote della grande maggioranza dei cittadini.

  Occorre mettere i giovani in condizione di  affacciarsi  sulla scena mondiale,  recando con sé lo straordinario patrimonio della cultura nazionale.

Le ragioni

Negli anni ‘60 la scuola italiana ha cominciato a mettere in discussione la sua tradizionale vocazione elitaria, ma  non ha saputo proporre un quadro alternativo coerente, né rompere le rigidità di un modello centralizzato e autoreferenziale. Tutto ciò ha determinato carenze nei livelli formativi delle giovani generazioni, specie al termine delle scuole superiori.

È una debolezza al tempo stesso quantitativa e qualitativa: essa si misura non solo nei tassi tuttora inaccettabili - rispetto ai paesi europei ed extraeuropei - di ripetenze e di abbandoni, ma si rivela anche nel tipo di istruzione degli ultimi decenni: quote significative della popolazione adulta, pur scolarizzata, tendono a essere sospinte ai margini della fruizione culturale indispensabile per vivere e lavorare in una società complessa. Insieme a questo dobbiamo oggi affrontare ulteriori difficoltà che ci provengono dai crescenti tassi di immigrazione, che generano anche in Italia un contesto sempre più multiculturale. 

Le condizioni

Con il Riordino dei cicli si intende  ricomporre unitariamente tutte queste esigenze di ordine educativo e sociale per soddisfare le quali occorre però rispettare alcune condizioni fondamentali:

I soggetti

I soggetti chiamati in causa dalla riforma sono in primo luogo i docenti, i dirigenti scolastici, gli studenti e i genitori. Una riforma efficace non può non riconoscere la diversità dei loro rispettivi ruoli e, nello stesso tempo, la loro complementarità.

Lo “Statuto delle studentesse e degli studenti” (D.P.R. del 26. 6.1998, n. 249) è stato un passo significativo nella direzione del riconoscimento di tale centralità. L’art. 1 della Legge di Riordino introduce altresì il termine di "cooperazione" nel definire i rapporti tra la scuola e i genitori.

Un ruolo altrettanto importante è quello che tocca alle autonomie locali. Sarà necessario favorire lo sviluppo di un equilibrato rapporto tra autonomia delle singole istituzioni scolastiche, poteri di indirizzo e di controllo dell’amministrazione centrale e competenze attribuite a regioni e enti locali.