La prima stagione di riforme della P.A.

ll decreto Legislativo 29/1993
Con il Decreto legislativo 3 febbraio 1993 n. 29, Razionalizzazione dell'organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'articolo 2 della legge delega 23 ottobre 1992, n. 421, varato sotto il primo governo Amato, si completa la prima grande stagione di riforme e di modernizzazione del sistema amministrativo, che si è sviluppata fra il 1990 e il 1993, dopo un dibattito ultradecennale.
Il decreto 29 modifica profondamente le norme che disciplinano il pubblico impiego entro un nuovo assetto delle amministrazioni pubbliche.
Viene in primo luogo sancita la separazione fra politica e amministrazione:
- agli organi di direzione politica spetta definire indirizzi e obiettivi e verificare i risultati
- alla dirigenza compete la gestione e l'organizzazione
Articolo 3 |
1. Gli organi di governo definiscono gli obiettivi ed i programmi da attuare e verificano la rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali impartite. |
Rispetto all'ampio potere assegnato ai dirigenti, l'art. 7, Gestione delle risorse umane, stabilisce norme di garanzia per la libertà di insegnamento e per l'autonomia professionale dei docenti
Articolo 7 |
2. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la libertà d'insegnamento e l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca |
Il decreto stabilisce per la prima volta la contrattualizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici. Il Sole 24 Ore di allora così titolò un commento di Mario Rusciano “Finisce l'era della cogestione e il sindacato diventa controparte” . In realtà muore la cogestione ma si sviluppa la “concertazione”, che nel Pubblico Impiego e nella Scuola si riconferma ampiamente invasiva.
Il decreto definisce inoltre le norme della rappresentatività sindacale e istituisce l' ARAN, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
Infine stabilisce che la maggioranza delle controversie riguardanti il rapporto di lavoro sarà devoluta al giudice ordinario.