INTRODUZIONE

 

L'ADi ha indicato tre nodi da sciogliere per la nuova legislatura:

Su questi tre nodi, che sono strettamente intrecciati, il 24 e 25 febbraio 2006, si è svolto l'annuale seminario internazionale dell'Associazione, di cui si stanno pubblicando gli atti sul sito.

Per quanto concerne il primo dei tre nodi, la “decentralizzazione dell'istruzione”, un tema ripetutamente affrontato dall'ADI, abbiamo già pubblicato le relazioni di Eric Verdier e di Luís Miguel Lázaro, che forniscono un interessante quadro comparato con le realtà di Spagna e Francia.

Stanno ora per essere pubblicati i risultati dell'originale indagine ADi sulla decentralizzazione dell'istruzione in Italia, uno spaccato molto eloquente dell'attuale variegata situazione del nostro Paese.

Come premessa all'indagine, presentiamo qui una carrellata sulle riforme della Pubblica Amministrazione degli ultimi quindici anni e della Costituzione del 2001 con un cenno a quella del 2005 (in procinto di essere sottoposta a referendum). Si farà riferimento solo alle parti che coinvolgono la scuola, e che hanno in qualche modo attinenza con la decentralizzazione. Uno sguardo panoramico velocissimo, che ci consentirà però di realizzare come tali riforme, spesso avanzate e coraggiose, siano in larga misura rimaste sulla carta.

Persiste ovunque una cultura statalista: dentro alla scuola, nelle amministrazioni, negli organi di governo e di controllo, negli schieramenti politici di destra e di sinistra. Governo e Parlamento hanno costantemente reintrodotto nuove regolazioni e nuove complicazioni burocratiche, con l'immutata tendenza a legiferare in modo dettagliato, passando dalla delegificazione votata e proclamata alla rilegificazione. Le Regioni hanno, per parte loro, messo il freno, raramente si sono attivate nella stesura e nell'applicazione dei provvedimenti devolutivi e spesso hanno mostrato una pericolosa tendenza al centralismo regionale contro le deleghe agli Enti Locali.

La decentralizzazione, come qualsiasi riforma, cammina sulle gambe delle donne e degli uomini. E' pura illusione pensare di innovare solo a colpi di leggi e di decreti. Occorre un salto culturale.

Ma la scuola è pronta?


ADi Associazione Docenti Italiani
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