Dall'analisi delle attuali contraddizioni alla formulazione di una nuova prospettiva

Nell'ultimo anno del millennio sono esplose, emblematicamente, tutte le contraddizioni che hanno segnato il cammino della professione docente nel nostro paese.

Chiunque si accinga ora a riformulare una possibile prospettiva professionale, deve fare i conti con quelle contraddizioni, che qui sinteticamente ricordiamo:

la predisposizione di valutazioni di merito, clamorosamente bocciate, finalizzate alla pura distribuzione di "premi", senza nessun collegamento con arricchimenti e/o differenziazioni dei compiti professionali (un tentativo, fallito, di ripristino dell'antico "Concorso per merito distinto");

il primo tentativo di articolazione delle funzioni, all'interno dell'area docente -le così dette "funzioni obiettivo"- affidato a disorientati Collegi che, senza alcuna reale verifica delle competenze, hanno attribuito ad insegnanti, spesso animati solo da buona volontà, incarichi e mansioni per lo più di carattere organizzativistico;

lo sdoganamento di nuove generalizzate "sanatorie" di precari, varate da quella stessa burocrazia sindacale e ministeriale che voleva la valutazione "meritocratica" degli insegnanti in servizio;

l'espletamento contestuale di "megaconcorsi", attuati con strumenti risalenti a cento anni fa (prova scritta e prova orale),  assolutamente inidonei a valutare la professionalità, conclusisi con risultati clamorosamente discrepanti fra Nord e Sud  e con  scandali, solo ora  oggetto di indagini della magistratura, ma noti da sempre;

la rimessa in discussione della appena avviata formazione iniziale dei docenti (dopo un'attesa di ben otto anni dall'emanazione della legge istitutiva), per effetto della riforma dei cicli e della riforma universitaria.

Risulta evidente, da questa semplice elencazione, l'esigenza che la questione docente non sia più affrontata "a pezzi", né ulteriormente delegata alla pura contrattazione sindacale. Deve essere risolta in modo coerente ed unitario, attraverso nuovi appositi strumenti.

Come Associazione Docenti Italiani,  abbiamo pertanto formulato una proposta complessiva, convinti che anche tappe graduali vadano inquadrate in una visione unitaria di prospettiva.

Le nostre proposte sono articolate in  cinque punti:

  1. la creazione di un organo autonomo e indipendente degli insegnanti, che abbiamo denominato "Consiglio Superiore della Docenza", individuato come lo strumento indispensabile per gestire complessivamente la "questione" degli insegnanti;

  2. formulazione degli Standard Professionali, ossia l'individuazione, pur in una prospettiva evolutiva, di "che cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti";

  3. la definizione del Codice Deontologico, ossia delle norme di comportamento che attengono al campo dell'etica professionale;

  4. il Percorso Professionale, dalla formazione iniziale all'accesso al ruolo, dal superamento del periodo di prova  all'articolazione della carriera

  5. la Valutazione, considerata rispetto ai vari momenti del percorso professionale.