Carlo Marzuoli ( a cura di),
Istruzione e servizio pubblico,
Bologna, Il Mulino, 2003,
pp.395, euro 25,00

Recensione

 
Nel momento in cui ci si avvia a dare applicazione alla riforma del Titolo V della Costituzione -con tutte le implicazioni che esso ha sul sistema dell'istruzione- e si è aperto il dibattito su un nuovo stato giuridico degli insegnanti, questo volume ha il grande pregio di fare chiarezza su alcune questioni fondamentali.
L'istruzione si è caratterizzata nel nostro Paese per la presenza di tendenze giuridico-istituzionali contraddittorie. Ogni componente ( libertà di insegnamento. autonomia scolastica, indirizzo e controllo ad opera dei pubblici poteri, garanzia degli utenti, ecc.) è stata troppo o troppo poco considerata. Un non-sistema, dunque, che ha dato luogo a una reale disuguaglianza fra i cittadini e gli utenti.
Questo volume fa il punto su diversi temi cruciali, presentando posizioni non sempre strettamente omogenee fra loro, che consentono peraltro di cogliere le diverse possibilità offerte in tale campo dal nuovo Titolo V della Costituzione.
 

L'opera si apre con un importante saggio di Carlo Marzuoli "Istruzione: libertà e servizio pubblico", nel quale l'autore, con la chiarezza che gli è consueta, prende netta posizione su alcune delle questioni più controverse, quali:

  • pubblico e privato (con accettazione piena del privato nel sistema pubblico, ma con vincoli inderogabili: assoluto rispetto della libertà di insegnamento, esclusione senza equivoci delle scuole di tendenza);
  • funzione e servizio ( assunti come complementari e non in alternativa, come troppo spesso si continua a fare);
  • poteri pubblici secondo il nuovo TitoloV ( con un deciso sostegno al riconoscimento dei poteri già inequivocabilmente attribuiti alle Regioni).

Questo primo saggio introduce anche alla lettura dei principi costituzionali proposta da Guido Corso, e quindi all'esposizione da parte di Matteo Guerri della disciplina comunitaria, di recente arricchita dalle disposizioni in materia di istruzione inserite nella Carta di Nizza.
La parte sui profili generali è completata dallo scritto di Joaquin Tornos Mas sull'istruzione in Spagna, una prospettiva comparatistica che presenta aspetti di particolare interesse, come quello del "concierto".
Anche la seconda parte si apre con un saggio di Carlo Marzuoli, nel quale si analizzano attentamente e criticamente i caratteri dell'istituto autonomo. Di particolare interesse e attualità le considerazioni sulla "cogestione" con genitori e studenti, e la netta propensione nei confronti di una "partecipazione procedimentale", dove ai fruitori del servizio si riconosce ogni diritto di intervento nei procedimenti e ancor più di conoscenza di atti ecc., ma si disconosce qualsiasi "partecipazione organica o organicistica", che non solo viene a ledere il valore giuridico di una corretta costruzione delle istituzioni pubbliche, ma altera il libero meccanismo del confronto e finisce per burocratizzare gli stessi processi sociali.
Al lavoro di Alessandra Cenerini si deve la trattazione di un tema, quello della valutazione del servizio, che assume particolare importanza in sistemi scolastici che vanno riorganizzandosi sulla base del decentramento istituzionale e della autonomia degli istituti scolastici.
Accenti critici sono assenti invece nella trattazione che Mauro Renna fa delle scuole paritarie, viste come passo significativo per la realizzazione del c.d. sistema nazionale dell'istruzione integrato, Matteo Guerri espone poi alcuni dati e caratteri delle scuole private non correntemente conosciuti. Così come ben poco nota è la disciplina dei servizi scolastici all'estero che è l'oggetto dello scritto di Francesca Innamorati. Seguono due scritti sugli insegnanti. Luciano Zannotti si occupa della relazione fra libertà di insegnamento e libertà di apprendimento in un contesto storico di forte integrazione culturale. Maria Luisa Vallauri tratta ampiamente di un argomento trascurato, ma di grande importanza: lo stato giuridico degli insegnanti delle scuole private.
Giovanni Cimbalo infine analizza la legislazione di alcune Regioni antecedente le modifiche del Titolo V con accenti fortemente critici.



Carlo Marzuoli
è professore ordinario di Diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza di Firenze.
E' autore, tra l'altro, di pubblicazioni in materia di principio di legalità, contratti e attività di diritto privato nella pubblica amministrazione, giustizia amministrativa, dottrina del diritto amministrativo, diritti dei cittadini nell'Unione Europea.
L'ADi ha da tempo stretto un fecondo legame di collaborazione con Carlo Marzuoli, relatore di importantissimi interventi in due seminari nazionali della nostra associazione,
( febbraio 2002 http://www.bdp.it/adi/marzuoli/MarzFrame.htm )
( novembre 2002 http://www.bdp.it/adi/Seminario/sintesi_home.htm )