Con
l'accattivante slogan "No
one forgets a good teacher"
(nessuno dimentica un bravo
insegnante), seguito al martellante "Education, Education,
Education"
che ha scandito il suo impegno verso l'istruzione,
Tony Blair ha messo mano
alla valorizzazione della professione docente, convinto di guadagnarsi amore,
stima e popolaritą. Risultato: una
rivolta pił o meno uguale a quella ricevuta dall'italico
"concorsone". Blair non ha abbandonato il campo e
ha proceduto alla rieleborazione della
proposta, anche attraverso la consultazione diretta dei docenti.
Dal
1 settembre 2000, con alcuni aggiustamenti, ma fra contestazioni non sedate, la
"valorizzazione" dei docenti prenderą
il via. Una riforma che il pił forte sindacato inglese, la NUT, National Union of Teachers, ha bollato come riesumazione di nefaste
norme di epoca vittoriana. Si tratta del PRP, Performance Related Pay, ossia di miglioramenti retributivi
collegati ai risultati degli alunni, gią sperimentata in Inghilterra dal 1870 al 1895, con risvolti preoccupanti
sul clima educativo delle scuole.
Contro
il ripristino di questo istituto continuano a sorgere un po' ovunque in
Inghilterra comitati di insegnanti,
gli "School Teachers Opposed to
Performance Pay".
Per fatale combinazione il "premio" che i "bravi" docenti inglesi riceveranno dal 1 settembre 2000, a seguito di "procedura" di valutazione, sarą di 2000 sterline, pił o meno 6.000.000 di lire!