Gli standard professionali dei
dirigenti scolastici


Introduzione

L’ADi ha formulato fin da 1999  gli standard professionali dei docenti ,  nella convinzione che qualsiasi processo di formazione,  valutazione e carriera degli insegnanti debba avere a fondamento la conoscenza e la condivisione di “che cosa gli insegnanti devono sapere e saper fare”.

Nel momento in cui, nel febbraio scorso, l’associazione si è aperta ai dirigenti scolastici ha assunto l’impegno di avviare una simile ricerca  anche per questa professionalità. 

Dopo il documento presentato nel marzo 2003 “Reinventare la dirigenza, pubblichiamo  ora per primi in italiano gli “Standard professionali dei dirigenti scolastici” formulati dall’ISLLC , Interstate School Leaders Licensure Consortium.
Lo scopo non è certo quello di assumerli o condividerli acriticamente, ma di conoscere direttamente ciò che altrove è stato fatto e  di confrontarsi con quelle esperienze. Infatti, mentre in Italia non è stata ancora completamente smaltita la “sbornia managerialistica” insieme all’idea che il capo d’istituto possa essere un dirigente “intercambiabile”, negli altri Paesi  è stata almeno fatta chiarezza su cosa debba essere un dirigente scolastico: una “leader per l’apprendimento” o “leader educativo”.


L’ADi ha analizzato parecchi modelli di standard professionali dei dirigenti scolastici, elaborati in diversi  Paesi, quali il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda e Hong Kong. La proposta dell’ISLLC rimane comunque  fra le  più accreditate a livello internazionale. Per questo abbiamo ritenuto utile diffonderla.

Una precisazione va comunque fatta. La strada scelta dall’ADi per la costruzione degli standard della docenza è stata quella della “narrazione”, non dell’elencazione di doveri e competenze. Gli elenchi  sono infatti decontestualizzati, frammentati e si prestano a valutazioni fondate su false dicotomie. I nostri standard sono stati invece formulati in modo da poter collocare le conoscenze, le attitudini e le prestazioni degli insegnanti in un continuum, salvaguardando il carattere olistico della docenza e permettendo di valutare la professionalità nel suo divenire piuttosto che  attraverso un giudizio finale. Una valutazione, quella che noi proponiamo,  che  richiede di “mappare” la crescita professionale, per esempio attraverso il “portfolio”.

Gli standard  per i dirigenti scolastici qui pubblicati  presentano invece, almeno in parte, il  limite dello schematismo, dell’elenco di competenze e di doveri. Ciò nonostante i principi che vengono posti a fondamento della professionalità del dirigente scolastico sono condivisibili, perché  condivisibile è innanzitutto l’affermazione  che la dirigenza scolastica è una “leadership per l’apprendimento”.  Ed  è questo che a noi interessa particolarmente.