La canalizzazione degli studenti in diverse filiere scolastiche
incide sulla motivazione ad apprendere?
Cosa dice il Focus n. 39
Agli studenti che hanno partecipato a PISA 2012 è stato chiesto quanto la loro motivazione ad apprendere la matematica fosse dovuta al fatto che la comprensione di questa disciplina poteva procurare benefici ai loro studi futuri e alle loro future carriere (questa motivazione è definita come motivazione strumentale all’apprendimento della matematica). In media nei Paesi OCSE, il 75% degli studenti è d’accordo o molto d’accordo che fare lo sforzo di impegnarsi in matematica è importante perché li aiuterà in futuro nel lavoro che vorranno svolgere; il 78% è d’accordo o molto d’accordo che imparare la matematica può migliorare le loro prospettive di carriera; il 70% è d’accordo o molto d’accordo che imparare bene la matematica li aiuterà a trovare un lavoro. In media tra i Paesi OCSE, la differenza nelle performance in matematica tra gli studenti che hanno riportato i più alti livelli di motivazione all’apprendimento della matematica e quelli che hanno riportato i livelli più bassi di motivazione è di 18 punti, l’equivalente di circa mezzo anno scolastico. In Corea, Norvegia e Taipei (Cina), la differenza è maggiore di 30 punti. In che relazione è la motivazione individuale di uno studente nei confronti dell’apprendimento rispetto alle politiche educative nazionali? PISA ha esaminato le implicazioni, sulla motivazione ad apprendere, dei sistemi scolastici dove vige la canalizzazione degli studenti in scuole ed indirizzi diversi sulla base dei loro interessi e/o abilità, dove esistono indirizzi scolastici differenziati (come istituti professionali e licei), dell’età in cui avviene la canalizzazione e delle modalità con le quali il curricolo scolastico è utilizzato per selezionare e ammettere gli studenti alle diverse scuole.
Ad esempio la Repubblica Ceca e l’Olanda hanno rispettivamente 6 e 7 indirizzi di studio distinti per gli alunni quindicenni;gli studenti in questi Paesi hanno livelli molto inferiori di motivazione strumentale all’apprendimento della matematica rispetto ai canadesi, britannici e statunitensi, dove c’è un solo indirizzo scolastico unitario per tutti i quindicenni. Se è vero che creare gruppi omogenei di studenti può permettere agli insegnanti di aderire maggiormente ai bisogni specifici di ciascun gruppo, è altrettanto vero che selezionare e canalizzare gli studenti in diversi indirizzi generalmente agisce come segregazione indiretta che accresce le differenze socioeconomiche, produce una disparità di opportunità di apprendimento, e, di conseguenza, demotiva un gran numero di studenti. Infatti, dividere in questo modo gli studenti implica che solo alcuni possono raggiungere risultati elevati; si corre così il rischio di demotivare gli stessi studenti che potrebbero trarre maggiori benefici se i loro genitori, i loro insegnanti e le loro scuole mantenessero alte aspettative nei loro confronti. In conclusione: la motivazione è cruciale perché gli studenti siano pronti ad apprendere, dentro e fuori dalla scuola. I sistemi scolastici possono promuovere la motivazione degli studenti mantenendo alte aspettative per tutti e promuovendo politiche e pratiche inclusive. |
Il Focus tratta due temi non necessariamente collegati:
PISA utilizza nel suo quadro concettuale due tipi di motivazione: motivazione strumentale e motivazione intrinseca. La prima prende in considerazione prioritaria l’utilità degli apprendimenti, l’altra il piacere ed il gusto intellettuale. In generale la seconda è rilevante soprattutto per le ragazze in Lettura , ma bassa in Matematica. Non è strano perché gli appassionati della bellezza astratta della Matematica sono pochi a tutte le latitudini. Più facile trovare, soprattutto nei Paesi in ascesa, quindicenni che capiscono che la Matematica sarà loro utile se non indispensabile nel futuro lavorativo. Così le analisi si sono concentrate su questo tipo di motivazione. |