DALL'INGHILTERRA UN'IDEA FORTE DI PERSONALIZZAZIONE

Il concetto di apprendimento personalizzato è apparso per la prima volta negli USA all'inizio degli anni Ottanta, ma è nel Regno Unito che alla fine degli anni Novanta l'idea di personalizzazione viene approfondita e ampliata nel più generale ambito dei servizi, con l'introduzione del concetto di “servizi personalizzati sul cliente”.

Nel 2004 il governo britannico abbraccia ufficialmente l'”apprendimento personalizzato” all'interno della propria politica educativa.

Ed è proprio dalla Gran Bretagna che è opportuno partire per introdurre questo tema.

 

Fra Stato e Mercato la terza via della Personalizzazione

 

Nel saggio L'apprendimento personalizzato: scegliere e avere voce in capitolo, pubblicato nel volume OCSE-CERI Personalizzare l'insegnamento, David Miliband (attuale ministro degli esteri inglese, al tempo sottosegretario all'istruzione) scrive:

“Fino ad alcuni anni fa il dibattito nel Regno Unito vedeva contrapposti coloro che erano schierati per l'ampliamento del mercato e quanti, invece, erano favorevoli alla pianificazione pubblica da parte dello Stato. La prospettiva nella quale ci dobbiamo muovere per il futuro è quella di porre sul tappeto una terza via, alternativa sia a quanti non si accontentano dello Stato sia a coloro che diffidano delle sole logiche di mercato”

Continua Miliband:

Nell'educazione sappiamo che i sistemi pianificati possono tollerare risultati assolutamente insoddisfacenti, l'eccesso di burocrazia e l'inefficacia delle prestazioni di docenti e dirigenti. Ma sappiamo anche che nel corso degli anni Novanta i buoni scuola non sono riusciti a stimolare l'offerta e, al contrario, hanno scatenato il caos”.

Bisogna pertanto imboccare una terza via, quella dell 'apprendimento personalizzato', che significa che “l'organizzazione della scuola dovrà articolarsi attorno ai bisogni, agli interessi e alle attitudini di ogni allievo”.

Citando A. Bevan, Miliband chiarisce che non si tratta semplicemente di offrire agli studenti una varietà di scelte, perchè “la libertà di scelta non vale niente senza potere all'interno della scelta”. Non è semplicemente dando agli studenti la possibilità di fare “i loro acquisti sul mercato dell'educazione”, che si costruisce la personalizzazione, ma mettendoli contemporaneamente in grado di “contribuire concretamente a dare forma alle prestazioni con la loro partecipazione attiva”. La prospettiva delineata è che attraverso l'impegno consapevole a fianco dei docenti, gli studenti diventino “coproduttori” della propria educazione.

Personalizzazione come co-creazione

L'inglese Charles Leadbeater nel saggio L'apprendimmento personalizzato: il futuro dei servizi pubblici, nel citato volume dell'OCSE-CERI, riprende e approfondisce questo concetto.

Sostiene Leadbeater che all'interno dei sistemi scolastici appare oggi inevitabile un ampliamento delle possibilità di scelta di fronte a domande e bisogni diversi, ma questo è solo un aspetto e non la caratteristica più autentica della personalizzazione.

La personalizzazione è “partecipazione e co-creazione di valore tra utenti e produttori”.

Il concetto viene chiarito con un esempio illuminante.

Gli SMS nella mente di chi progettò i cellulari erano brevi messaggi destinati a situazioni di emergenza, ma i teenagers ne hanno cambiato uso e destinazione.

Ma c'è forse di più di quanto afferma Leadbeater. Gli adolescenti non sono solo diventati i co-produttori di un nuovo servizio e di nuovi impieghi per il telefono mobile, ma addirittura i creatori di una nuova ortografia coniata sulle conversazioni digitali, rapida, snella, abbreviata, fonetica, che dai cellulari sta via via invadendo più generali forme di scrittura.

In sintesi. Nella visione di Leadbeater, come in quella di Miliband, la personalizzazione nella scuola porta inevitabilmernte con sé l'offerta di un repertorio più vasto di opportunità, che al centro possono avere uno sfondo comune di competenze essenziali, ma questo non basta. Ciò che davvero serve è dare voce in capitolo a coloro che apprendono.

L'apprendimento personalizzato si basa sul principio che coloro che imparano migliorano le loro prestazioni se sono continuamente aiutati e impegnati a definire i propri obiettivi, i propri scopi di apprendimento , scegliendo le strategie pù efficaci”

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