Gli effetti della globalizzazione:
eclissi dello Stato-nazione e modelli di integrazione
Eclissi dello Stato-nazione
Una delle conseguenze più rilevanti del multiculturalismo dopo l'accelerazione del processo di globalizzazione che si è avuta in quest'ultimo decennio, è stata l'eclissi dello Stato-nazione nella regolazione del mercato e un indebolimento nella capacità di regolazione dei conflitti interni determinati dalle rivendicazioni delle minoranze e dei gruppi minoritari.
Nel caso dell'Italia e dei Paesi europei c'è stata l'attribuzione di quote consistenti di sovranità a istituzioni sovranazionali, specie nel campo decisivo dell'economia.
L'effetto di questa nuova situazione d'indebolimento dello Stato-nazione è la messa in discussione dei modelli fondamentali di integrazione degli immigrati (su cui ci soffermiamo nel paragrafo successivo), con i conseguenti problemi del ruolo degli immigrati nella società, dei loro diritti e del riconoscimento delle loro specificità e culture. (Va peraltro ricordato che il recente rifiuto della Costituzione europea da parte della Francia tramite un referendum, è stato determinato in larga misura propria da una riaffermazione delle prerogative della Stato-nazione).
Tre modelli d'integrazione sociale
Nell'Europa si sono affermati tre modelli di integrazione sociale:
• il "modello assimilazionista" francese;
• il "modello pluralista" inglese ;
• il "modello di istituzionalizzazione
della precarietà" tedesco.
Il modello francese ha come idea-guida che chi sceglie di far parte di una comunità nazionale deve condividerne pienamente e lealmente gli ideali e le tradizione. Ci sono regole comuni che debbono essere accettate condividendo la lingua e i valori dello Stato-nazione. Lo Stato agisce secondo criteri universali, uguali per tutti, e non accetta che ci sia un trattamento differenziato per gruppi che hanno una propria, specifica identità culturale o etnica. In questo contesto, la scuola assolve un ruolo decisivo nell'unificazione culturale (per altri, si tratta di omologazione) di tutti i gruppi sociali, culturali, etnici. Il curriculum stabilito dallo Stato è valido per tutti coloro che frequentano la scuola; la scuola rimane, per eccellenza, l'istituzione che assicura l'unità culturale del Paese attraverso la conoscenza della sua storia e della sua tradizione culturale.
Il "modello pluralista" inglese, contrariamente a quello francese, accetta un certo grado di diversità culturale e religosa epressa nello spazio pubblico (mentre quello francese lo confina nello spazio privato), alla sola condizione che siano rispettate le regole fissate dal metodo democratico. Lo Stato ha il compito prioritario di assicurare libertà di espressione degli individui, dei diversi gruppi insieme alla loro autonomia, e la scuola assolve il ruolo di tendere a una unificazione culturale differenziata della comunità nazionale.
Il modello tedesco considera gli immigrati ospiti temporanei nello Stato, e perciò non si tende ad una loro assimilazione ma, anzi, se ne tutelano le diversità e specificità in vista di un loro rientro nella loro nazione con un conseguente re-inserimento indolore. (Non ci soffermiamo sulla situazione italiana regolata da una legge tuttora esposta a critiche e a proposte di modifica. Si può dire che si tende a integrare chi è regolarizzato e a respingere chi è "irregolare").