I diversi “tipi identitari”
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L'identità dell'insegnante è sicuramente più professionale che organizzativa, nel senso che essa si determina essenzialmente in relazione al lavoro e alle relazioni con gli allievi nella classe, al rapporto con i saperi e le competenze (disciplinari, pedagogiche, relazionali, emozionali) che l'insegnante investe in tale ambiente circoscritto. Questa identità è il risultato di un processo biografico e sociale, tributario dei contesti di insegnamento e della storia individuale, ma anche del periodo storico e dello stato del sistema di insegnamento (Blin, 1997).Infatti, possiamo individuare diversi “tipi identitari", rispetto ai quali gli insegnanti costruiscono e sviluppano le proprie identità individuali. |
Il magister
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“L'ethos degli insegnanti” all'inizio del XX° secolo si fonda sull'attaccamento alla competenza culturale, alla padronanza di una disciplina, mentre il saper-fare pedagogico è secondario. Il modello di professionalità di riferimento è quello del “magister”. Molte indagini sia in Europa che nei paesi anglofoni dimostrano la vitalità di questa tradizione (Drago, 2001).
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Il pedagogo
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Tuttavia si notano alcuni sviluppi in corso, soprattutto l'emergenza del modello del “pedagogo”, con uno spostamento dell'attenzione dalle conoscenze da trasmettere alle conoscenze da apprendere. Questa evoluzione dal “magister” (insegnante centrato sui saperi da trasmettere) al “pedagogo” (insegnante centrato sui processi di apprendimento e sugli allievi) è dimostrato con particolare accuratezza - per la Francia - da Dubet (2002), il quale osserva una dislocazione dall'identificazione disciplinare all' “arte” di insegnare, dal gusto per la disciplina insegnata all'interesse per il “fare lezione”. |
Questi due modelli di riferimento si distribuiscono in modo diseguale tra i vari ordini e gradi di scuola; il primo è sicuramente preponderante tra gli insegnanti della secondaria, mentre il secondo prevale nella scuola primaria e dell'infanzia .
Il professionista riflessivo
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Altre indagini hanno sottolineato un'ulteriore evoluzione. Starebbe per affermarsi un nuovo modello di professionalità, quello dell' insegnante professionista riflessivo” (vicino al “pedagogo”), che usa una pedagogia di tipo costruttivistico e differenziato, lavora in gruppo e partecipa alla gestione collettiva della vita del suo istituto. Questo modello è stato largamente promosso e sviluppato dai pedagogisti dei paesi anglosassoni (ma anche in Francia), ispirati dai lavori di Shön (1993). |
Le differenziazioni fra i Paesi
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Oltre alle varianti storiche, vanno considerare anche quelle spaziali, le differenziazioni esistenti cioè fra i vari Paesi. Esistono, infatti, diverse concezioni del lavoro dell'insegnante come appare dalla varietà di norme giuridiche (stato giuridico, profili professionali) e contrattuali relative ai docenti. |
