Le altre parti del saggio di Paul Robert
La parte del saggio di Paul Robert dedicata al liceo è l'ultima di quattro parti. Le prime tre riguardano i seguenti argomenti:
Il modello educativo finlandese di fronte alla prova della violenza
L'integrazione scolastica dei bambini immigrati
La politica scolastica nei confronti degli studenti con bisogni speciali
Vediamole sinteticamente
Il modello educativo finlandese di fronte alla prova della violenza
I due massacri di Tuusula e di Kauhajoki hanno traumatizzato profondamente i finlandesi, i quali erano ben lontani dall'ipotizzare che una tale violenza potesse accadere nelle loro scuole.
Vi sono stati molti dibattiti, analisi e prese di posizione. Ma alla fine i finlandesi si sono rifiutati di cedere ad un'impostazione della sicurezza che li avrebbe portati a rinunciare ai loro valori fondamentali. Così la maggior parte delle soluzioni sono state concepite in termini di prevenzione e di formazione
L'integrazione scolastica dei bambini immigrati
L'immigrazione in Finlandia è molto più limitata rispetto agli altri paesi sviluppati, anche se la situazione sta cambiando. Comunque sia i finlandesi non hanno aspettato di essere travolti da ondate massicce di immigrati per sviluppare una politica d'integrazione umana, tollerante ed efficace.
a) Ogni bambino ha diritto al rispetto fondamentale delle proprie credenze, della propria lingua e della propria cultura. Nei fatti questo significa che:
viene garantito l'insegnamento della propria lingua materna
i bambini hanno diritto a ricevere un'istruzione religiosa corrispondente alle proprie confessioni, a questo scopo le autorità permettono a chiunque di ricevere, all'interno della scuola corsi relativi alla propria religione (ad es. corsi di islamismo per i piccoli musulmani, ecc…)
Ciascuno può vestire secondo i propri costumi, è pertanto consentito alle studentesse musulmane di portare il velo, a differenza di quanto avviene in Francia.
b) Per un fattivo inserimento nella scuola finlandese sono previste classi di integrazione, nelle quali il primo anno è dedicato quasi esclusivamente all'apprendimento del finlandese. Non appena l'alunno straniero riesce ad orientarsi un po', viene messo a seguire le classi normali di qualunque corso in cui la barriera linguistica non sia di ostacolo, come ad esempio musica, arte, sport, economia domestica..... L'orario viene modificato almeno quattro volte nel corso dell'anno, per adeguare le fasi dell'inserimento. Una politica che dà risultati importanti e che favorisce una coabitazione armoniosa, senza violenza e senza divisioni etniche.
La politica scolastica nei confronti degli studenti con bisogni speciali
Il sostegno ai ragazzi con bisogni speciali, dai portatori di handicap ai ragazzi con difficoltà o ritardi di apprendimento, avviene a più livelli: dal semplice aiuto all'interno delle classi fino alla classe speciale, passando attraverso il sostegno temporaneo di professori specialiazzati, presenti in quasi tutte le scuole, con un proprio spazio, dove accolgono tre o quattreo ragazzi per volta.
Il sistema, com illustra Robert, è comunque in piena mutazione sotto l'azione congiunta di due fattori apparentemente contradditori:
1) l'aumento costante degli studenti con bisogni educativi speciali,
2) la crescente reticenza dei genitori ad accettare che i loro figli siano segregati in classi speciali.
A questo fine è in preparazione una legge che prevede che la procedura di ammissione alle classi speciali venga “snellita”, sopprimendo la decisione amministrativa formale oggetto di contestazioni: diventerà più facile entrare in queste classi, ma anche uscirne.
Va ancora sottolineato che ogni lezione è composta da più livelli di difficoltà, Questo non esclude comunque che una parte del tempo venga impiegata con gruppi costituiti per livello.