Una prima riflessione sintetica interlocutoria
in attesa dei decreti legislativi di attuazione
La sensazione che prende sempre più forma è che tale sistema si presenta, al momento, come assai penalizzante per le Regioni (e per le Regioni più virtuose) e assai premiante per Comuni e Province.
Che tale scelta possa considerarsi come la più adeguata si scontra con due considerazioni.
La prima è che la perequazione prevale sulla competizione e, dunque, rischia di lasciare le cose come sono mutando solo il soggetto che si dovrà far carico della perequazione (ora lo Stato in futuro le Regioni).
La seconda è che occorre davvero verificare se i nostri attuali Comuni e province costituiscano il bacino ottimale per l'esercizio delle funzioni nelle varie materie.
L'eccessivo e spinto municipalismo che oggi regna nel nostro Paese (per cui ogni comune, per piccolo che sia, deve vedersi assicurata la scuola, il campo da calcio, la piscina..) rischia di diventare un pericolosissimo moltiplicatore della spesa pubblica (nonché delle spese della politica) senza produrre l'efficienza nella gestione dei servizi.