Il primo dopoguerra

Dopo la Liberazione, fu diffusa convinzione che contro il malcostume e le facilitazioni scolastiche dell'ultimo fascismo occorresse ridare serietà alla scuola mediante il ripristino di esami “seri”, di cui è testimonianza il fermo e solenne proposito contenuto nel quinto comma dell'art. 33 della Costituzione: E' prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale”.

L’avvento della scuola di massa

Ma ben presto l'esame trovò un nemico ancora più potente della guerra: l'avvento della scuola di massa.
Di fronte a quest'onda d'urto, in pieno clima di contestazione studentesca, il Decreto legge 15 febbraio 1969, riordinò “in via sperimentale” (durata 30 anni!) gli esami di stato. Vennero soppressi gli esami di riparazione per la maturità, le materie furono ridotte all'osso (due prove scritte e due orali scelte dal candidato), fu introdotto il criterio dell'opzione sia per lo scritto (4 titoli per la prima prova), sia per l'orale, ma fu mantenuta la commissione esterna con un rappresentante di classe.

Nonostante la commissione esterna il balzo in avanti dei promossi fu eclatante e progressivo, come indica la tabella sottoriportata.

PRIMA E DOPO LA RIFORMA ‘69

Anno scolastico

Candidati

Popolazione scolastica

N.
Maturi

%
Maturi

Prima

1951-52

9.621

30.340

6.817

71,6 %

Prima

1960-61

11.597

52.994

8.274

72,6 %

Dopo

1970-71

34.486

236.361

31.253

90,6 %

Dopo

1975-76

62.834

333.852

58.561

93,2 %

Dopo

1979-80

66.313

329.491

62.069

93,6 %

Dopo

1980-81

62.528

323.000

61.924

94,5 %

Fonte ISTAT, 1982


ADi Associazione Docenti Italiani
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