Sintesi

Prima di esprimere una valutazione politica sull’iniziativa della Regione Emilia Romagna, diamo una sintesi delle 11 “idee” così  come sono state titolate e formulate nel progetto:

 

1.  il quadro di riferimento: la riforma costituzionale : La Regione Emilia-Romagna non intende perseguire nessun disegno di “regionalizzazione dell’istruzione”, e colloca la propria iniziativa legislativa all’interno e nel pieno recepimento dell’ordinamento nazionale dell’istruzione

2.  assi fondamentali della proposta di legge regionale : la Regione propone un sistema formativo regionale integrato. A questo fine rafforza e valorizza l’identità del sistema della formazione professionale

3.  certezza e autonomia nella gestione delle risorse : Per contrastare la logica dei tagli del governo, la Regione  presenterà una proposta di legge alle Camere per la creazione di un fondo regionale per il sistema formativo integrato da attribuire alla Direzione scolastica regionale e alla Regione, calcolato non sulla base del numero dei docenti ed altro personale, più le spese generali – come avviene ora – ma sulla popolazione scolastica dai tre anni  fino ai giovani in obbligo formativo

4.  valorizzazione delle autonomie scolastiche: il pdl impegna la Regione a trasferire alle scuole ogni competenza propria in materia curriculare e didattica, in particolare le quote dei piani di studio, che saranno attribuiti alla Regione stessa dal progetto Moratti e dal nuovo testo di riforma costituzionale.La Regione elaborerà progetti concernenti innovazioni di carattere ordinamentale, da proporre allo Stato ai sensi dell’art. 11 del DPR 8 marzo 1999, n. 275. Inoltre quale ulteriore strumento di sostegno allo sviluppo dell’autonomia la legge regionale promuoverà l’istituzione di Centri di servizi e di consulenza (CSC). La Regione e gli Enti locali sosterranno “la scuola fuori dalla scuola”, per la realizzazione di progetti formativi in ospedale, in carcere e nelle comunità per tossicodipendenti

5.  continuità dei percorsi formativi :la regione si dichiara contraria all’anticipo delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia ed elementare, alla frammentazione del ciclo primario in sequenze sempre più brevi (1+2+2+2+1). Intende perseguire la continuità con la diffusione degli istituti comprensivi (materne, elementari e medie insieme) Qualora la normativa nazionale preveda l’anticipazione dell’età di accesso alla scuola dell’infanzia, definirà un progetto educativo specifico di transizione tra il nido e la materna a partire dai due anni e mezzo.

6.  integrazione e collaborazione tra soggetti autonomi : la regione intende costruire una strategia di collaborazione tra le istituzioni, di integrazione delle politiche, dei soggetti, delle progettualità e degli interventi. Ritiene essenziale  valorizzare le autonomie e le specificità dei vari soggetti, e perseguire obiettivi di qualità personalizzati e non standardizzabili.

7.  integrazione tra istruzione e formazione professionale l’obbligo scolastico e l’obbligo formativo : La Regione intende garantire l’obbligo scolastico almeno fino agli attuali 15 anni, anche qualora il progetto Moratti lo riduca di un anno, a tal fine consentirà l’accesso alla formazione professionale solo a coloro che abbiano assolto all’obbligo e, comunque, abbiano compiuto il 15° anno di età. Per favorire la frequenza, almeno fino a 16 anni, del primo biennio della scuola superiore, ogni scuola offrirà sia il corso di studi tradizionale sia quello più professionalizzante; queste due possibilità non si configureranno come un “doppio canale”, perché consentiranno “passaggi” attraverso l’attribuzione di crediti. La realizzazione di questo biennio integrato dovrà essere definita attraverso accordi interistituzionali tra Regione e Ministero, poi da successive convenzioni tra istituzioni scolastiche ed enti di formazione professionale. Dai 16 anni, dopo il biennio, l’obbligo formativo può essere svolto  nell’apprendistato, o in un percorso integrato tra istruzione e formazione professionale, o nella formazione professionale. Al termine del terzo anno, è  previsto il conseguimento di qualifica professionale di primo grado. Analogo percorso è delineato per il quarto anno, al termine del quale si consegue una qualifica professionale di secondo grado. L’integrazione sia nel biennio sia nel terzo e nel quarto anno, consente il riconoscimento di crediti formativi, che renderà possibile riprendere gli studi al quinto anno  e sostenere l’esame di Stato per potere proseguire all’università.Questo percorso integrato sia del biennio sia del terzo e del quarto anno sarà possibile in ogni tipologia di scuola superiore. Da un percorso così strutturato sia nella formazione professionale che in quello scolastico, si ha accesso dopo il quarto anno agli I.F.T.S. La Regione non ha interesse a rivendicare la gestione di una parte degli attuali istituti professionali di Stato, la Regione intende sviluppare  la propria competenza costituzionale per dare vita ad un sistema integrato

8.  la qualificazione dei docenti e dei formatori, assegni di studio per gli insegnanti e “anno sabbatico ”: Propone di istituire assegni di studio annuali da destinare al personale docente che intenda avvalersi del periodo di aspettativa previsto dalla legge 448 del ’98. Si tratterà di “borse di studio” per docenti e formatori che progetteranno un  aggiornamento legato alle esigenze didattiche. ( Nota:legge 448/98 art.26 comma 14: I docenti e i dirigenti scolastici che hanno superato il periodo di prova possono usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita della durata massima di un anno scolastico ogni dieci anni. Per i detti periodi i docenti e i dirigenti possono provvedere a loro spese alla copertura degli oneri previdenziali.).

9.  istruzione e formazione per tutto l’arco della vita :La Regione intende promuovere un sistema integrato di educazione degli adulti, che include l’insieme delle opportunità offerte dalle istituzioni scolastiche e universitarie, dagli enti di formazione, da associazioni e autonomie locali, dall’Università della terza età.

10. il “portfolio formativo ”: Tramite accordi con le componenti del sistema formativo integrato – titolari delle certificazioni delle competenze – saranno definiti contenuti e procedure condivisi per il riconoscimento reciproco delle diverse competenze. Viene anche istituito un “portfolio”  personale, a richiesta degli interessati, che raccoglierà tutti i crediti formativi acquisiti  nel corso della vita. La legge regionale prevederà accordi con le altre Regioni per individuare percorsi formativi equivalenti e certificazioni valide su tutto il territorio nazionale. Per l’ambito europeo si tratta di adottare gli indicatori stabiliti dall’Unione.

11. orientamento : La Regione promuoverà l’organizzazione policentrica della funzione di orientamento al fine di valorizzare, integrare e razionalizzare i soggetti che vi operano.