Cos'è un insieme di indicatori dei sistemi scolastici

Un indicatore è un sensore, né più né meno. La sua funzione è di segnalare le caratteristiche di una situazione specifica del sistema scolastico. Potremmo fare il paragone con un termometro che indica la temperatura del corpo.

Si possono installare migliaia di sensori in un sistema scolastico. Il problema che si pone a coloro che costruiscono un insieme d'indicatori è quello della scelta degli indicatori e quindi quello dei criteri di scelta.

L'OCSE modifica ogni anno il suo insieme di indicatori. Lo ritocca, ne introduce di nuovi e ne toglie altri.
Questa operazione non è innocua
perché implica una riflessione sui criteri di scelta e quindi sulle informazioni che si raccolgono e sul messaggio che si intende trasmettere “urbi et orbi”, sul grado di ”salute” dei sistemi scolastici, sugli esiti che si possono anticipare.

Siccome per certi versi l'OCSE gioca a carte scoperte, perché spiega nell'introduzione del volume anche i criteri adottati per scegliere gli indicatori e mette a disposizione di tutti i dati e le statistiche utilizzate per calcolare gli indicatori, si potrebbe analizzare la politica dell'OCSE nel settore scolastico, descriverne le tendenze, evidenziarne le idiosincrasie, ma non è questa la sede per presentare un lavoro di questo tipo che per altro richiederebbe il coinvolgimento di un folto gruppo di specialisti affiatati, ben documentati, che dispongono di parecchio tempo per svolgere questo compito.

Come si raccolgono i dati per costruire gli indicatori

Non si hanno molte informazioni sulla procedura di lavoro dell'OCSE, ma una cosa è certa: dopo avere scelto gli indicatori da costruire si devono raccogliere i dati, le misure, le informazioni. In genere queste informazioni si presentano sotto forma di statistiche. Le statistiche che vengono fornite dai diversi sistemi scolastici devono essere tra loro comparabili. Questo è proprio un grosso problema.

Quindi i fornitori delle statistiche devono intendersi tra loro su cosa includere e cosa escludere in una statistica, per esempio nella categoria personale insegnante. Il personale insegnante non è definito nello stesso modo nei molteplici sistemi scolastici e quindi le informazioni statistiche vanno corredate da note e devono necessariamente essere manipolate per renderle comparabili, ossia per far sì che la categoria personale insegnante includa le stesse tipologie e situazioni.

Dietro la costruzione degli indicatori esiste dunque un grossissimo lavoro di classificazione e comparazione che viene svolto in gruppi di lavoro appositi. Per fortuna non si deve ricominciare da capo ogni anno. Certe definizioni sono stabili, si ripetono di anno in anno. Quelle ambigue o vengono accantonate o vengono "lavorate" fino a che si trova un minimo comune denominatore. Se si pensa che questo esercizio è svolto da persone che parlano lingue diverse, che provengono da culture amministrative diverse e che sono cresciute in sistemi scolastici ispirati da filosofie della società e della persona per nulla simili tra loro ci si può rendere conto di quanto sia complesso costruire un insieme d'indicatori solido, coerente, credibile. Il prodotto finale di questo immane lavoro è uno strumento analogo a un dizionario che si chiama “classificazione tipo dell'educazione” (“CITE” in francese e in italiano e “ISCED” in inglese, International Standard Classification of Education), il quale aiuta i fornitori di dati a trovarsi sulla stessa lunghezza d'onda, ad utilizzare le stesse definizioni, a capire la nomenclatura.

Statistiche a prova di bomba

Le statistiche sull'istruzione e la formazione non sono formulate dall'OCSE, ma provengono dai ministeri o dalle amministrazioni nazionali. In certi casi sono i ministeri dell'istruzione che li forniscono, in altri casi sono gli uffici di statistica dell'amministrazione pubblica. Nel primo caso si colloca l'Italia, nel secondo, per esempio, la Svezia o il Canada.

L'OCSE verifica la pertinenza delle misure o delle informazioni che riceve, confrontandole per esempio con quelle degli anni precedenti, rende comparabili tra loro le informazioni e inizia la costruzione degli indicatori. La prima bozza di indicatori è inviata ai fornitori nazionali di dati che devono verificare i calcoli e dare il nulla osta alla loro pubblicazione.

Quindi quanto pubblicato dall'OCSE è un prodotto che risulta da un'interazione tra fornitori di dati e produttori di indicatori. Per questa ragione è difficile contestare la filosofia dell'insieme d'indicatori reso pubblico ogni anno. Alle spalle ci sono molte persone corresponsabili dei dati e dei criteri di scelta dei dati. L'insieme d'indicatori non si presenta come un fulmine a ciel sereno.

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