Esistono notevoli differenze tra i Paesi nel tempo d'istruzione previsto per gli studenti, nelle remunerazioni degli insegnanti e nel rapporto studenti-docenti. |
Le decisioni sul numero di ore di lezione e di anni di studio e sulle materie di insegnamento riflettono le preferenze e le priorità di ogni Paese. Anche le considerazioni di tipo finanziario hanno un impatto sull'istruzione: le remunerazioni degli insegnanti costituiscono la spesa maggiore nella fornitura di istruzione scolastica e, in quanto tali, rappresentano un elemento di primaria importanza per i responsabili delle politiche che si sforzano di garantire la qualità dell'istruzione e di contenere allo stesso tempo le spese. Il numero di studenti per classe è diventato nei Paesi OCSE un argomento scottante, tuttavia l'impatto sulle prestazioni degli studenti è molto vario. Riportiamo qui di seguito quanto riscontrato in merito alle questioni fondamentali delle politiche relative all'istruzione:
- Nei Paesi OCSE, l'insegnamento di lettura, scrittura e letteratura, matematica e scienze costituisce, nella scuola dell 'obbligo, circa il 50% delle ore di lezione degli studenti di età compresa tra i 9 e gli 11 anni. In Australia, Cile e Israele, viene dedicato alla lettura, alla scrittura e alla letteratura il 13% o meno delle ore di insegnamento obbligatorie contro il 30% e più di Francia, Messico e Paesi Bassi.
- In Messico e in Corea, le remunerazioni degli insegnanti con almeno 15 anni di esperienza nella scuola secondaria inferiore ammontano a più del doppio del livello di PIL pro capite; in Islanda, Norvegia e Israele, le remunerazioni costituiscono il 75% o meno del PIL pro capite. Le remunerazioni vanno da meno di 16.000 USD in Ungheria, a 51.000 USD e più in Germania, Corea e Svizzera, e a oltre 88.000 USD nel Lussemburgo.
- Benché tra i Paesi OCSE, nell'ambito delle responsabilità delle scuole, siano sempre più comuni i sistemi di valutazione degli studenti e delle scuole stesse e benché i due terzi dei Paesi OCSE disponga di regolamenti per la valutazione o l'auto-valutazione delle scuole secondarie di I grado, sono molto pochi i Paesi che utilizzano le informazioni che ne derivano per stabilire compensi e/o sanzioni finanziarie alle stesse.
- Dal 2000 al 2005, il numero medio di studenti per classe non ha subito variazioni significative , ma le differenze nei Paesi OCSE sembrano essersi ridotte. Il numero di studenti per classe è diminuito in quei Paesi in cui le classi erano relativamente numerose, come il Giappone, la Corea e la Turchia, ed è aumentato nei Paesi con un numero di alunni relativamente basso, come l'Islanda.
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Questa sintesi non è una traduzione ufficiale dell'OCSE.
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