L'istruzione riduce i rischi di carriere frammentate e di perdita di occupazione e aumenta la remunerazione

Enhancing employability of ICT professionalsPossedere un elevato livello di istruzione costituisce inoltre il migliore strumento per ridurre i rischi insiti in percorsi di carriera frammentari e quelli connessi con la perdita dell'occupazione, oggi più elevati che in passato a causa del crescente ricorso a rapporti di lavoro a tempo determinato. All'aumentare della qualificazione professionale cresce infatti l'incentivo per l'impresa a investire in rapporti stabili e duraturi, diventa maggiore la possibilità per il lavoratore di ritrovare pronta collocazione nel caso di rapporti di lavoro insoddisfacenti o di eventi sfavorevoli che coinvolgano il osto di lavoro.

Più elevati livelli di istruzione favoriscono guadagni di produttività. Una misura imperfetta di questa relazione è desumibile dal legame tra titolo di studio e reddito da lavoro, ovvero dai rendimenti privati dell'istruzione. Nella maggioranza dei paesi dell'OCSE, la remunerazione delle persone con un titolo equivalente alla nostra laurea specialistica supera di almeno il 50 per cento quella dei lavoratori con diploma di scuola secondaria. I differenziali salariali tra lavoratori in possesso di diploma e quelli con la sola licenza media sono compresi tra il 15 e il 30 per cento. In Italia il rendimento privato dell'istruzione è inferiore alla media dei paesi dell'OCSE; ciò nonostante, un dato ammontare di risorse finanziarie investite in istruzione, anche tenendo conto dei costi sostenuti, rende molto di più di impieghi alternativi.

L'istruzione aiuta a superare la staticità del modello di produzione

  Un insufficiente livello di istruzione può ripercuotersi sull'andamento della produttività a causa della conseguente scarsa capacità di realizzare le opportunità legate al rapido progresso tecnico. Solo di recente, e con ritardo nel nostro paese, l'organizzazione della produzione ha iniziato a trarre beneficio dall'uso intensivo delle tecnologie dell'informazione, sul quale incide in misura essenziale l'innalzamento della qualità dell'offerta formativa. L' Italia, tra i paesi a più elevato livello di sviluppo, è finora caratterizzata per l'anomalia e la staticità del suo modello di specializzazione, in cui spiccano proprio i comparti caratterizzati da medio-bassa intensità di capitale umano: è un modello coerente con una scarsa dotazione relativa di manodopera a elevata qualifica. Nel nuovo contesto tecnologico e competitivo tale modello penalizza la nostra economia, ostacolandone l'inserimento nei comparti innovativi oggi più dinamici ed esponendola alla inasprita concorrenza dei paesi emergenti.

Fondamentale nel superare la staticità di questo modello è anche la diffusione di capacità manageriali che sappiano ridisegnare i processi produttivi, sfruttare le tecnologie, riallocare le risorse. La diffusione di tali capacità può discendere da un più elevato grado di istruzione; si accompagna anche inevitabilmente con una maggiore contendibilità della proprietà delle imprese.



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