Lettera aperta


Descrizione: adilogo
Associazione Docenti Italiani

http://www.adiscuola.it
e-mail: adi-scuola@tiscali.it

Alla cortese attenzione di:

•  Ministro dell' Istruzione, Università e Ricerca
Prof. Francesco Profumo

•  Ministro della Pubblica amministrazione e per la semplificazione
Dr. Filippo Patroni Griffi
 

OGGETTO: Assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici ad Associazioni/Enti e trasparenza: una richiesta per due Ministri (Lettera aperta)

Illustri Ministri,

in tema di assegnazione di personale docente e dirigente alle associazioni e a enti che svolgono attività di interesse generale in punto di formazione e ricerca educativa, nonché di assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento (art. 26, c. 8 della Legge 23 dicembre 1998, n. 448), dobbiamo segnalare quanto segue e rivolgere una sentita istanza.

1. Abbiamo ripetutamente chiesto alla Direzione Generale per il Personale Scolastico del MIUR l'elenco nominativo dei 100 comandi di docenti e dirigenti scolastici assegnati per l'a.s. 2012-2013, ai sensi della disposizione citata, alle associazioni professionali, enti ed istituzioni che svolgono impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica, nei quali siamo direttamente coinvolti. La Direzione ha inviato un elenco numerico e non nominativo, per la ragione che non potrebbe fornire i nomi “ in osservanza delle regole previste in materia di privacy (Dlgs 196/2003)”, e ciò, peraltro, senza ulteriori opportune precisazioni.

La risposta è sorprendente. Esigenze di riservatezza della persona sono sacrosante finché riguardano il soggetto privato come tale e comunque non possono prevalere in casi come quello in esame. Del resto, lo stesso MIUR ha manifestato un medesimo convincimento, visto che nel passato ha consentito anche la conoscibilità dei nomi, senza sollevare alcuna obiezione.

Ci si consenta dunque di insistere su un problema (l'applicazione del principio di trasparenza e di pubblicità) che coinvolge in modo centrale e diretto l'interesse di questa Associazione e di ogni altro cittadino e, forse, della stessa Amministrazione. E' certo infatti che la sua credibilità è proporzionale (fra altro) alla sua trasparenza.

2. L'assegnazione del personale ai sensi della disposizione citata costituisce una misura di sostegno a organizzazioni con certe caratteristiche entro un limite numerico predeterminato nel massimo. Ebbene, a quanto fino ad oggi risulta, la procedura per l'assegnazione è la seguente: emanazione di una circolare per la presentazione delle domande; presentazione delle domande; decisione comunicata in via individuale ad ogni istante. Non vi sono né significativa predeterminazione di criteri né particolari motivazioni.

La procedura, dunque, è già per questo opaca. Ma si tratta di un affare delicato. Ci si aspetterebbe dunque un qualche rimedio, in altra forma o su altro piano, come potrebbe essere la predisposizione di un luogo, agevolmente accessibile e leggibile da chiunque, in cui (quanto meno) poter vedere una tabella con tutti i dati, nomi compresi.

Invece, niente di tutto ciò, almeno a quanto consta.

3. Eppure, oltre ai principi (che basterebbero), se scorriamo norme e disposizioni, troviamo, ad esempio:

a) che è prescritta una “relazione annuale al Parlamento” in tema di assegnazioni (art, 26, comma 9 legge it.);

b) che la “trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attivita' di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialita'. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione” (art. 11 d. lgs. n. 150/2009);

c) che la “piena trasparenza, intesa come "accessibilità totale" delle informazioni costituisce – appunto - uno dei punti centrali del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. Scopo di questa Sezione è diffondere e rendere facilmente reperibili per cittadini e utenti i dati e le informazioni che riguardano i diversi aspetti dell'attività amministrativa e istituzionale del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.” (v. specifica sezione del sito del MIUR)

d) che, come ben chiarisce la Delibera n. 105/2010 della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, il concetto di trasparenza, intesa come “accessibilità totale”, sancita dal Dlgs 150/2009, è molto diversa dal diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui alla legge 241/90, a cui fa riferimento la risposta della Direzione del personale. L'accessibilità totale presuppone “ l'accesso da parte dell'intera collettività a tutte le “informazioni pubbliche”, secondo il paradigma della “libertà di informazione” dell' open government di origine statunitense. (……..) la trasparenza è finalizzata a forme diffuse di controllo sociale dell'operato delle pubbliche amministrazioni e delinea, quindi, un diverso regime di accessibilità alle informazioni”;

e) che alla trasparenza in più punti si richiama (ed a ragione) la recentissima legge n. 190/2012, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”.

In conclusione, illustri Ministri, non siamo, come vedete, a chiedere posti. Vorremmo solo la possibilità di conoscenza della cosa pubblica, per noi e per chiunque. Nella fattispecie si tratta dell'elenco nominativo sia dei 100 comandi alle associazioni professionali del personale direttivo e docente ed agli enti cooperativi da esse promossi, nonchè agli enti ed istituzioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica”, sia dei 100 comandi presso gli enti e le associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti” (art. 26, c. 8 della Legge 23 dicembre 1998, n. 448)

Non è un problema giuridico (o solo giuridico); è una questione innanzitutto di stile e di correttezza nei rapporti fra amministrazione e cittadini e di corrispondenza fra fatti enunciati e fatti praticati.

Per cortesia, non deludeteci, tanto più che siete Ministri di un Governo che sulla trasparenza, pubblicità e correttezza parrebbe voler investire.

Grati per l'attenzione, i migliori saluti e auguri di buon lavoro.

F.to Alessandra Cenerini

Presidente nazionale ADI, Associazione Docenti Italiani
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e-mail acenerini@tiscali.it adi-scuola@tiscali.it
tel.+39 051-6153951
cell. +39 3408060877

Bologna 17 Dicembre 2012

 

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