Introduzione
a cura dell'ADi
Il termine curricolo, comune in moltissimi Paesi, è poco usato in Italia, soprattutto nel secondo ciclo.
Nel nostro Paese compare per la prima volta a livello legislativo nella riforma della scuola elementare, legge n.148/1990 .
Ricompare nel DPR 275/99, Regolamento dell'autonomia.
E' presente nella legge n. 30/2000 (riforma Berlinguer), che però non sarà mai applicata.
Con l'avvento del centrodestra il termine curricolo scompare.
L'ideologo della riforma Moratti, legge 53/03, Giuseppe Bertagna, decide infatti di sostituirlo con i piani di studio personalizzati.
Da quel momento la sorte del curricolo pare legata a quella delle maggioranze politiche.
Con il ritorno del centrosinistra il curricolo fa di nuovo capolino nei due documenti del 2007 a firma Fioroni:
1) “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo d'istruzione”,
2) il Nuovo obbligo d'istruzione.
Ma … con il ritorno del centrodestra il curricolo viene di nuovo occultato.
La confusione terminologica impazza: Piani di studio personalizzati, Curricolo, Indicazioni per il curricolo, Indicazioni Nazionali, Linee guida, Atto di indirizzo e via elencando.
Ci piacerebbe sottrarre il curricolo alla logica degli schieramenti politici e ridargli anche in Italia il posto che si è conquistato a livello internazionale. Ma a questo punto qualcuno meditabondo si chiede:
“Curriculum! Chi era costui?”
E allora si scopre che la risposta non è così ovvia e che anche nella vicina Francia, per esempio, il termine curricolo ha qualche difficoltà a farsi strada.
Per questo ci è parso utile divulgare un'interessante analisi sul curricolo contenuta nel Dossier n. 53 dell'aprile 2010 dell'istituto francese di ricerca pedagogica INRP (Institut National de Recherche Pédagogique), Contenus et programmes scolaires: comment lire les réformes curriculaires.
Il testo integrale viene reso disponibile in francese nel download, qui se ne fornisce una breve sintesi a cura di Silvia Faggioli.
Il dossier chiarisce bene che:
“Benchè i contenuti dell'insegnamento appaiano come saperi naturali , numerosi lavori mostrano che le scelte dei contenuti sono tutt'altro che neutre: prima di essere formulati nella forma di una disciplina, i contenuti sono oggetto di un gioco complesso di gruppi di pressione, di lotte sociali e di conflitti d'interesse. (…) La nozione di curricolo permette di comprendere in maniera globale le questioni relative ai programmi, ai metodi valutativi, agli obiettivi educativi, ai processi di apprendimento e più in generale alla cultura scolastica”.
Va aggiunto che il concetto di curricolo può rivelarsi particolarmente utile e pertinente quando si affronta l'evoluzione dei principali contenuti di insegnamento in termini comparati con gli altri Paesi.