CONCLUSIONI
di Alessandra Cenerini- Presidente ADi
Riusciremo a riveder le stelle sulla scuola dell’infanzia bolognese?
|
La gestione della scuola dell’infanzia comunale: autonomia, ricerca e sviluppo, valutazione
E’ in quest’ottica che consideriamo il passaggio delle scuole ad un’Azienda di Servizi alla Persona un grave errore politico che nessuna regione considera plausibile. Ma non mi soffermerò su questo punto che così brillantemente è stato trattato dalla relazione di un autorevole giurista come il Prof. Carlo Marzuoli e dalla Presidente della IV commissione regionale la Prof.ssa Monica Donini. La prospettiva delineata dalle leggi della Repubblica e dalla Costituzione italiana si chiama autonomia scolastica. Una prospettiva affascinante che la scuola di Stato vive solo sulla carta perché attanagliata da una burocrazia asfissiante e da vincoli soffocanti. Perché le scuole comunali non possono sperimentarla compiutamente ed essere un esempio per la scuola statale? In che modo? |
Le/Gli insegnanti
Si è aperta la possibilità di assumere in ruolo, non grandi numeri, ma si può invertire la tendenza. E a livello locale si possono apportare al contratto anche importanti modificazioni senza rescindere il legame con il contratto scuola per regredire a quello degli Enti Locali. Marcella Ciari ci ha ricordato e fatto rivivere il grande lavoro di Bruno Ciari. Lui si dedicò moltissimo alle insegnanti: esaltò e promosse la loro capacità di lavorare in team, la pari dignità fra l’insegnante del mattino e del pomeriggio, introducendo l’alternanza dei turni, prima rigidamente divisi e gerarchizzati, favorì nuove relazioni con i genitori, chiamati a discutere e a condividere i percorsi dei propri figli, avviò importanti modalità di formazione in servizio. Non fu una riforma senza conflitti, ma era chiaro l’obiettivo e alta la capacità di raccogliere l’entusiasmo di forze giovani e impegnate, che hanno lasciato un segno inconfondibile. E mai pensò di togliere loro il contratto scuola!! |