Aspetti sociali dell'apprendimento
E' a questo punto importante sottolineare il fatto che nell'apprendimento ci sono certamente le emozioni, che inibiscono o attivano i processi dell'imparare, ma ci sono anche gli aspetti sociali.
Clotilde Pontecorvo: le pratiche discorsive in classe
La psicologa dell'educazione Clotilde Pontecorvo
lavora da anni sullo scambio interattivo nell'apprendimento, e afferma che raramente la classe viene considerata dagli insegnanti come un potenziale di apprendimento; essa viene vissuta piuttosto come un elemento di disturbo, dove si percepiscono soprattutto il rumore, le difficoltà, la mancanza di disciplina e così via.
Pontecorvo sostiene fortemente l'importanza di alcuni aspetti del contesto scolastico, in particolare ne evidenzia tre:
* presenza di un gruppo
* possibilità di scambi comunicativi
* presenza di diversi domini della conoscenza
In queste sue analisi Pontecorvo pone grande rilievo alle potenzialità cognitive ed educative delle pratiche discorsive in classe.
In un articolo del '95, che è ora un capitolo di un libro, Pontecorvo afferma che dalle loro ricerche risulta che gli insegnanti parlano in media il 70% del tempo che trascorrono in classe e che di rado si rivolgono agli allievi. Per contro nell'acquisizione della conoscenza sono fondamentali le conversazioni in classe.
Cosa succede quando si discute in classe?
Innanzitutto c'è la condivisione emotiva del ragionamento e del pensiero, la Pontecorvo usa l'espressione del “ mattone su mattone ”, cioè ciascuno porta un elemento, che serve a costruire un ragionamento collettivo (cocostruzione). Si sviluppa la c apacità degli allievi di giocare ruoli discorsivi diversi e complementari all'interno del gruppo.
Ci sono poi le discussioni in cui è determinante il ruolo positivo del disaccordo e dell'opposizione (attivazione delle strategie argomentative). Sul disaccordo ha lavorato a lungo la scuola di Ginevra, evidenziando l'importanza del conflitto socio cognitivo. Nel momento in cui i bambini, discutendo, devono argomentare i loro punti di vista, acquisiscono nuove consapevolezze (crescita delle capacità metacognitive ).
Clotilde Pontecorvo afferma che bisogna fare discutere gli allievi soprattutto su problemi che non hanno una risposta univoca, su problemi cioè che non sono strutturati e possono avere più risposte.
Jerome Bruner: l'incontro tra l'adulto competente e l'iniziando
Jerome Bruner mette particolarmente in risalto l 'incontro tra l'adulto competente e l'iniziando, chiarendo che l'apprendimento è l'ingresso in una cultura attraverso l'induzione da parte dei membri più competenti.
In questo contesto rientra il tema dello scaffolding, dell'impalcatura, che l'adulto crea intorno al bambino. Un'impalcatura che, proprio come quelle usate nelle costruzioni degli edifici, si abbassa mano mano che le parti sono finite. Ciò sta a significare che lo scaffolding non è per la vita, ma solo per un certo periodo.
Il docente, secondo Bruner, non offre solo concetti e valori, ma anche strumenti di protesi, che sono i modi di parlare, le tecniche culturali e così via.
Lev Semënovic Vygotskij: il mentale è preceduto dal sociale
Secondo Vygotskij l'interazione mette in moto funzioni cognitive più alte e complesse.
La discussione precede il ragionamento, perché fornisce il contesto in cui avviene il discorso collettivo, che sarà interiorizzato successivamente.
Quindi il mentale è preceduto dal sociale, che è, secondo la logica vygotskiana, la zona di sviluppo prossimale.