LE PROPOSTE DELL’ADi

PER L’AVVIO DEL RINNOVO CONTRATTUALE 2002-2005

In data 21 Marzo 2002 CGIL CISL e UIL hanno esplicitato le loro linee direttive per il rinnovo contrattuale 2002-2005. Dobbiamo purtroppo rilevare la persistente chiusura di queste organizzazioni sindacali nei confronti di un’area contrattuale specifica per i docenti. Posizione che ci auguriamo possa essere attentamente riconsiderata sulla base della già  avvenuta separazione dell’area dei dirigenti scolastici e in coerenza con i contenuti della legge 59/97.

Le nostre indicazioni vogliono costituire per tutte le parti in causa, Ministeri competenti, Aran e OOSS un contributo per la valorizzazione della professionalità docente, sulla quale l’ADI da tempo è impegnata e rispetto alla quale ha elaborato analisi e proposte, anche in collegamento con il dibattito e le esperienze avviate in altri Paesi, dove si sta tentando di ridelineare la figura docente per la società della conoscenza.

ALCUNE QUESTIONI PRELIMINARI

1 - Contratto e stato giuridico

Occorre preliminarmente chiarire che, accanto al contratto, la docenza necessita di un nuovo stato giuridico, considerato che l’ultima stesura organica risale al 1974 (Decreto delegato 417/74). Uno stato giuridico che rispetto al precedente dovrà fare i conti con due importanti modificazioni:

  1. la contrattualizzazione del rapporto di lavoro nel Pubblico Impiego

  2. il decentramento di competenze alle Regioni.

Si tratta in questa fase di fare innanzitutto chiarezza su ciò che spetta ai 2 diversi ambiti di competenza: 1) stato giuridico determinato per legge, 2) contratto stipulato fra ARAN e organizzazioni sindacali .

Nel rispetto delle norme costituzionali, spettano allo stato giuridico determinato per legge, la definizione:

Ø      della funzione docente,

Ø      della formazione iniziale,

Ø      delle modalità di reclutamento,

Ø      delle modalità di svolgimento del periodo di prova,

Ø      della valutazione,

Ø      delle nuove figure professionali della docenza,

Ø      di un eventuale organismo della docenza che ne tuteli l’autonomia, che potrà/dovrà avere articolazioni regionali.

Spettano alla contrattazione :

Ø       le questioni generali sulle relazioni sindacali,

Ø       la retribuzione,

Ø       l’orario di servizio,

Ø       i criteri generali della mobilità ,

Ø       alcune questioni collegate alla formazione in servizio,

Ø       assenze, permessi e aspettative.

2 - Autonoma area della docenza

La legge 59/97 al comma 17 ha stabilito: “Il rapporto dei dirigenti scolastici sarà disciplinato in sede di contrattazione collettiva del comparto scuola, articolato in autonome aree”. Questa formulazione non lascia dubbi sulla separazione delle aree. Con questo contratto, pertanto, l’Amministrazione non può più sottrarsi al compito di dare preliminarmente esecuzione a quella norma, stabilendo subito, esattamente come è stato per la dirigenza scolastica, un’autonoma area della docenza, con tutto ciò che essa comporterà anche a livello di definizione delle organizzazioni rappresentative dei docenti. La stessa impostazione delle RSU, con liste indistinte di docenti e personale ATA, dovrà essere rivista. Quest’ultimo problema però, in nessun modo, può porsi oggi di ostacolo all’immediato avvio dell’area separata.

3 - Autonomia scolastica e nuove figure professionali della docenza

La riforma dell’articolo 117 della Costituzione ha assegnato all’autonomia scolastica un peso e una funzione ben più alta di quella attribuitale dalla legge 59/97, poiché l’ha fatta assurgere, per la prima volta, a norma costituzionale. Si tratta ora di dare strumenti e condizioni perché questa modificazione profonda dell’organizzazione dell’istruzione possa decollare ed esprimere tutte le proprie potenzialità. La legge 59/97 ne ha già stabilite due :

1)       la dirigenza ai capi d’istituto, che ha  trovato recentemente compiuta realizzazione,

2)     “l’ individuazione di nuove figure professionali del personale docente( Art. 21, comma 16, L.59/97  “... ……………. in connessione con l’individuazione di nuove figure professionali del personale docente, ……….., ai capi d’istituto è conferita la qualifica dirigenziale contestualmente all’acquisto della personalità giuridica e dell’autonomia da parte delle singole istituzioni scolastiche”). Ora l’Amministrazione deve assumersi la responsabilità di definire per legge “I contenuti e la specificità” di questa nuova articolazione della docenza,  così come è stato previsto dalla legge 59/97 per i dirigenti. Aggiungiamo che non è pensabile che tali figure possano essere identificate con le così dette “Funzioni obiettivo”, il cui fallimento è dimostrato da tre anni di sperimentazione. Lo stato giuridico dovrà definire le funzioni di tali figure, le modalità della loro formazione e rigorosa selezione, nonché l’istituzione di un loro specifico albo. Se i tempi dello stato giuridico dovessero essere troppo lunghi, si dovrà procedere attraverso apposito decreto. Una volta definiti “ i contenuti e la specificità” di tali figure, si tratterà in sede di contrattazione di definirne orario e retribuzione. La direttiva all’ARAN dovrebbe  dare indicazioni rispetto all’orario di queste figure professionali che dovrebbe essere assimilabile a quello dei dirigenti, con la possibilità, a seconda dei casi, di parziale o totale distacco dall’insegnamento. Si dovrebbe infine indicare che la retribuzione per tali figure dovrebbe corrispondere a una percentuale di quella dei dirigenti scolastici. Fra queste figure dovrebbe essere prevista anche quella del vicario.

 SULLO SPECIFICO CONTRATTUALE

1 -    Due soli livelli contrattuali

La contrattualizzazione del rapporto di lavoro degli insegnanti anziché portare ad una semplificazione delle norme, ne ha aumentato la farraginosità. La burocratizzazione delle procedure è stata amplificata da un numero incontenibile di livelli contrattuali, funzionali forse alle burocrazie sindacali, ma non alla buona gestione, alla trasparenza e alla tempestività delle applicazioni. E’ pertanto necessario stabilire due soli livelli contrattuali:

1)      il contratto nazionale ,

2)      un solo contratto integrativo , che in regime di autonomia potrà essere affidato alle istituzioni scolastiche autonome, o meglio a consorzi di scuole, non alla Regione (v. Sanità, dove la contrattazione è a livello di ASL). Diciamo “consorzi o reti “ di scuole perché si sta dimostrando sempre più necessario avere da un lato scuole di dimensioni “umane”, vivibili, quindi con non più di 330/500 studenti, come alcune ricerche a livello internazionale stanno mettendo in evidenza, dall’altro però una gestione amministrativa dei servizi, degli organici, dei bilanci di dimensioni più ampie anche delle attuali scuole autonome.

2 - Semplificazione e testo unico delle norme contrattuali

C’è un enorme bisogno di semplificazione, chiarezza e leggibilità dei contratti. Poche regole chiare, comprensibili a tutti, senza bisogno che si debba ricorrere ad esperti per interpretarle e averne conoscenza , né che le parti firmatarie siano costrette a rincontrarsi per darne l’“interpretazione autentica”!

Infine affinché gli insegnanti possano accedere al proprio contratto senza dover sfogliare tutte le norme degli ultimi  50 anni, occorre prevedere che si pervenga da subito ad una stesura unica di tutte le regole  contrattuali in vigore

3 - Diritto di assemblea

Per la specifica natura della docenza, nella quale gli aspetti contrattuali si intrecciano inevitabilmente con aspetti normativi e culturali più ampi, e sui quali è impegnata una pluralità di soggetti non circoscrivibili ai soli “Sindacati più rappresentativi”, si pensi ad esempio all’associazionismo professionale, appare quanto mai necessario che la possibilità di usufruire di 10 ore annue di assemblea non trovi limitazione nella convocazione dei soli soggetti attualmente autorizzati sia a livello di istituto, che a livello territoriale. La norma attuale appare unicamente a tutela dei sindacati già consolidati, non certo dei docenti, e non certo a garanzia della democrazia e del pluralismo.  E’ quindi tempo che il diritto individuale di usufruire di 10 ore per la partecipazione ad assemblee non venga limitato da regole che attribuiscono l’appannaggio della convocazione  a pochi soggetti, chiudono la strada ad altre voci, limitano il confronto pluralistico e la libera scelta dei docenti all’interno del monte-ore  loro singolarmente attribuito.

4 - Orario di lavoro

Occorre senz’altro lasciare più spazio all’autonomia delle scuole e togliere tutti i possibili vincoli alle ore oltre la cattedra  (no all’attuale suddivisione 40+40). Si può prevedere un orario annuo complessivo, orario di insegnamento  e delle attività funzionali all’insegnamento, con il limite delle ore di cattedra settimanale al suo interno, che va considerato sulla base degli attuali orari settimanali (25 infanzia, 22 elementari, 18 secondaria, con la possibilità di arrivare per queste ultime due a 24 ore settimanali, con l’ovvio chiarimento che quando siano permanentemente aggiuntive alle 18 e alle 22 avranno specifica retribuzione e saranno  assunte volontariamente). Va valutato attentamente il “tempo” per l’aggiornamento.

Per le nuove figure professionali dei docenti compreso il vicario va previsto distacco parziale , o in alcuni casi totale,  e un orario complessivo di 36 ore settimanali

5- Fondo d’istituto

Va lasciata la totale discrezionalità alle scuole autonome nell'uso del fondo. Occorre davvero avere il coraggio di lasciare alle istituzioni scolastiche la possibilità di gestire il proprio bilancio senza lacci e laccioli, senza minute indicazioni di destinazione delle risorse. Solo così sarà possibile costruire esperienze efficaci e innovative.

6 - Gli aspetti retributivi

Occorre continuare nella strada intrapresa con  la “retribuzione professionale docente”, che è strutturata in modo da poter  lentamente portare all’accorciamento degli anni su cui si sviluppano gli aumenti retributivi, che oggi rappresentano il percorso più lungo nell’Unione Europea (35 anni). E’ cioè importante individuare un meccanismo che da un lato porti ad accorciare il periodo di servizio occorrente a raggiungere il massimo livello retributivo e dall’altro ad alzare maggiormente le retribuzioni a partire dai 15 anni di servizio, perché è da quel momento che si registrano i maggiori divari con le retribuzioni degli insegnanti degli altri Paesi europei. All’interno di questa struttura vanno definiti gli adeguamenti per raggiungere in un arco di tempo, che va pianificato, il livello medio delle retribuzioni dei docenti dei Paesi della UE. Vanno altresì definite le retribuzioni delle nuove figure professionali, ivi compreso il vicario, retribuzioni che dovrebbero essere calcolate su una percentuale della retribuzione dei dirigenti, come avviene in altri Paesi.

7 - Istituti normativi e retributivi  per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del disagio giovanile (Ex “Zone a rischio” e “Aree a forte processo immigratorio o frequentate da nomadi”)

Diciamo innanzitutto che consideriamo questo terreno di intervento importantissimo, perché si inserisce nella più generale battaglia democratica contro quella piaga nazionale che va sotto il nome di dispersione scolastica (cui contribuiscono sia l’abbandono, sia la ripetenza). E’ noto che nel nostro paese gli adolescenti esclusi dalla scuola sono moltissimi, tra gli 80.000 e i 100.000 ogni anno.

E’ oggi necessario affrontare questo problema attivando appositi istituti contrattuali per tutti quei progetti complessi, riguardanti non solo le “zone a rischio”, che per loro natura richiedono una diversa professionalità docente: plurale, flessibile, integrata. Si tratta quasi sempre di progetti legati a situazioni di frontiera e/o a programmi che richiedono la collaborazione e l’integrazione di diversi soggetti.

Progetti che non possono essere realizzati applicando vecchi schemi contrattuali di tipo puramente economicistico (quali un incentivo retributivo generalizzato). L’incentivo salariale deve costituire solo una ‘misura di accompagnamento’,  che peraltro non deve mai precedere, ma sempre  derivare da  nuovi ‘patti educativi’ . Patti attraverso i quali viene stretta una diversa relazione tra le istituzioni, tra istituzioni e fruitori del servizio, tra istituzioni e docenti. Non può essere viceversa. E parimenti non possono essere applicati a queste situazioni i tradizionali istituti normativi. Ha scritto Cesare Moreno, coordinatore  di uno dei moduli del progetto Chance, maestri di strada di Napoli:

“… portare dentro a una negoziazione sindacale tradizionale queste nuove forme del lavoro docente porta solo a disastri, a negare le ragioni stesse del progetto attraverso graduatorie, anzianità, rotazioni, egualitarismi da caserma, difesa unilaterale e micragnosa della rigidità dello stato di cose esistente.”

Mentre rimandiamo per gli opportuni approfondimenti all’articolato documento di Cesare Moreno avanziamo queste prime proposte:

1-     l’assegnazione dei fondi deve essere fatta a istituzioni scolastiche appositamente consorziate

2-     i fondi devono essere globali senza preventive destinazioni e devono risultare dall’integrazione dei finanziamenti  statali, regionali e comunali, a vario titolo stanziati

3-     i progetti devono prevedere la costituzione di appositi consorzi di scuola ed extrascuola

4-     il reclutamento dei docenti, così come le norme sulla mobilità, devono essere coerenti con la natura dei progetti attivati

5-     più in generale, a livello di consorzi interistituzionali vanno sperimentate contrattazioni sindacali innovative, che sappiano superare vecchi schemi e essere attente alla natura particolare degli interventi. (per capire la specificità delle relazioni sindacali in queste situazioni riportiamo alcuni esempi fornitici da Cesare Moreno, “.. ad  esempio ci sembra pazzesco metterci in sciopero quando ogni giorno sudiamo per portare a scuola i nostri ragazzi, ad esempio facciamo "lezione" in molti luoghi, ad esempio non facciamo nessuna distinzione tra docenti di ordini di scuola diversi, ad esempio gestiamo in prima persona gran parte delle decisioni riguardanti il bilancio, ad esempio siamo anche 'datori di lavoro' per altri tipi di lavoro.....).