LA CARRIERA DOCENTE: UN EQUIVOCO IRRISOLTO
Sulla carriera degli insegnanti ci trasciniamo un equivoco da oltre vent’anni.
Vent’anni di tentativi irrisolti, perché continuano a scontrarsi due posizioni inconciliabili.
La prima
propone un sistema “premiante” per i “bravi” insegnanti, la seconda chiede la creazione di una fascia specialistica di docenti con competenze specifiche in ordine alla ricerca metodologico-didattica, alla progettazione curricolare, alla valutazione degli apprendimenti e alla valutazione di sistema; che si collochi ad un livello intermedio fra il dirigente scolastico e il più generale corpo professionale dei docenti.
Noi siamo assolutamente contrari a sistemi premianti (v. concorsone), perché sbagliata è l'impostazione. Sono tutti tentativi che si rifanno ad una pratica già precedentemente fallita e accantonata come il sepolto "concorso per merito distinto" o l'anticipazione degli scatti stipendiali a seguito di valutazione del preside o direttore didattico. Oltre tutto, in assenza di standard professionali chiaramente definiti e condivisi, non si capisce su quali basi dovrebbe essere fondata la valutazione. Se il problema è quello di evitare che docenti poco preparati professionalmente siedano in cattedra, allora, anziché prevedere sistemi premianti bisognerebbe fare due cose più semplici ma molto più efficaci: 1) selezionare rigorosamente in ingresso, 2) valutare seriamente il “demerito” in itinere e reprimerlo con provvedimenti snelli e puntuali.
In conclusione, ritenere di poter migliorare l'organizzazione scolastica facendo leva su sistemi di controllo concepiti come elargizione di premi e castighi, o come interventi gerarchici di direzione e supervisione è un grave errore di impostazione teorica. Sia perché essere un "bravo insegnante" non significa necessariamente possedere le competenze su cui un istituto deve poter contare per esercitare effettivamente l'autonomia di ricerca, l'autonomia didattica e l'autonomia organizzativa. Sia perché la natura di questa organizzazione richiede un governo fondato sull'integrazione, cioè sulla condivisione di valori, sulla predisposizione a convergere nell'azione, perché se ne condividono le premesse, o, se si vuole usare un termine tecnico, sulla "interiorizzazione" dei valori.
Per questo noi sosteniamo da sempre la necessità di creare una fascia di docenza specialistica. La scuola per migliorare ha bisogno non solo di un dirigente capace, ma di una leadership educativa diffusa che sostenga il cambiamento e contribuisca a costruire un ambiente collaborativo e "sicuro", dove nessuno pretende di sradicare di colpo pratiche consolidate, ma tutti, nello sforzo comune di perseguire obiettivi concordati, possano partecipare da protagonisti all'elaborazione e all'attuazione progettuale. La scuola, tanto più ora che è autonoma, deve poter trovare al suo interno le idee, le risorse professionali e gli strumenti per progredire.
Non si tratta di costruire una struttura gerarchica di “comando”, bensì di fornire un’indispensabile “guida” alla progettazione e alla valutazione. La creazione di questa fascia di alta professionalità comporta processi di formazione, sulla base di standard definiti, e una rigorosa valutazione selettiva che faccia riferimento alle competenze e alle attitudini che occorre possedere per svolgere tali compiti.
Tutto questo non è materia di contratto ma di legge.
Occorre ripartire dall’articolo 21 della legge 59/97 istitutivo dell’autonomia scolastica. Quell’articolo ha già previsto, insieme all’attribuzione della dirigenza ai capi d’istituto, la creazione di una fascia professionale intermedia, definita “nuove figure professionali del personale docente”.
Sta ora alla legge definire “i contenuti e la specificità” di questa nuova articolazione della docenza, così come è stato previsto dalla legge 59/97 per i dirigenti. Aggiungiamo che non è pensabile che tali figure possano essere identificate con le così dette “Funzioni obiettivo”, il cui fallimento è dimostrato da tre anni di sperimentazione.
Lo stato giuridico dovrà definire le funzioni di tali figure, le modalità della loro formazione e rigorosa selezione, nonché l’istituzione di un loro specifico albo.
Una volta definiti “ i contenuti e la specificità” di questa fascia specialistica, si tratterà in sede di contrattazione di definirne orario e retribuzione.
E’ pertanto sbagliato istituire l’ennesima commissione farsa, occorre invece sollecitare l'Amm inistrazione a fare il suo dovere.
Riportiamo di seguito tutti i tentativi falliti di avviare una carriera degli insegnanti, tentativi che ben indicano l’intrecciarsi delle due ipotesi che abbiamo all’inizio delineato, e la cui continua confusione ha generato l’attuale stallo. Tra questi solo l’art.38 del CCNL 1995 e l’art. 21 della legge 59/97, indicano con chiarezza la costituzione di una fascia specializzata, tutti gli altri sono riconducibili ai così detti “sistemi premianti”.
DPR 209/1987 art.40 ".. una successiva commissione mista definirà nuovi criteri di avanzamento di carriera entro il 30/6/1988." |
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DPR 399/1988 art. 28 "..una successiva contrattazione decentrata nazionale stabilirà anticipazioni di carriera per merito con decorrenza 31/12/1990, attraverso modalità concorsuali." |
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CCNL 4/08/1995 art. 27 "..una successiva contrattazione decentrata nazionale stabilirà anticipazioni di carriera mediante titoli di merito con decorrenza 1/01/1996." |
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Stesso CCNL /95 art.38 "..una successiva contrattazione decentrata nazionale stabilirà figure di sistema ovvero profili di specializzazione della professione docente da definirsi entro il 30/11/1995." |
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Legge n.59/97 art. 21 "L’attribuzione della dirigenza ai capi d’istituto dovrà essere contestuale all’” individuazione di nuove figure professionali del personale docente” . |
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CCNL 1998 art. 29 "..sarà attribuito un trattamento economico accessorio di £ 6.000.000 a seguito di procedura concorsuale per merito." |
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Bozza contratto 2003 "..sarà costituita entro un mese dalla firma definitiva del CCNL una commissione di studio, tra MIUR, ARAN ed OO.SS., che entro il 31-12-2003, elabori le soluzioni per istituire meccanismi di carriera professionale per i docenti già nel quadriennio 2002-2005." |
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