PRESENTAZIONE

di Alessandra Cenerini

Presidente ADi

Componente della Commissione ministeriale per il codice deontologico

Il 15 Gennaio 2003 ha terminato i propri lavori la commissione insediata con DM n.3146/MR del 2-11-2001 con il compito di ”definire criteri per un codice deontologico del personale della scuola che consenta alla categoria di veder tutelata la propria dignità, sia personale che professionale, anche al fine di potenziare la qualità del sistema scolastico”. Una commissione, specificava il DM, formata  da “esperti”.

La mia partecipazione non è dunque riconducibile alla carica di presidente dell’ADI, bensì a quella di persona che di questo argomento ha fatto oggetto di ricerca e di pubblicazioni, tra cui due libri, “Professionalità e codice deontologico degli insegnanti”(2000) e “Insegnanti professionisti” (2001), scritti insieme a Rosario Drago ed editi dalla Erickson.

Non posso in ogni caso tacere il fatto che la mia “competenza” in materia deriva unicamente dall’appartenenza all’ADi, un’associazione che ha assunto la “professionalizzazione della docenza - di cui il codice rappresenta uno dei tasselli - come sua prima e più importante finalità. Ricordo, a questo proposito, che uno dei primi atti dell’ADi è stato quello di dotarsi di un codice deontologico della professione docente, la cui condivisione e il cui rispetto è divenuto elemento vincolante per l’adesione all’associazione.

I lavori della Commissione si sono conclusi con una relazione del Presidente, Avv. Plinio Sacchetto, e un documento di sintesi dei lavori dei tre sottogruppi, che qui pubblichiamo.

Considero la sintesi conclusiva un documento di grande rilevanza per i contenuti e le indicazioni che esprime. Ma c’è un altro motivo per il quale intendo pubblicamente esprimere la mia soddisfazione, che non è squisitamente politico, ma non meno importante. Mi riferisco alla capacità dei membri della commissione di confrontarsi in modo aperto e costruttivo, indipendentemente dalle appartenenze culturali, professionali e politiche di ciascuno. Abbiamo insieme sofferto di una gestione burocratica spesso incomprensibile (come la sosta di otto mesi, senza motivazione apparente), ma abbiamo mantenuto, anche fuori dall’ufficialità, la comune volontà di portare a termine il lavoro, nella trasparenza e nel rispetto reciproco. Un lavoro che abbiamo concluso attraverso successive integrazioni e modificazioni, scambiandoci spesso  opinioni e proposte in modo informale.

Nel merito valuto il documento di sintesi una vera e propria svolta sulla questione docente: il riconoscimento per la prima volta dell’insegnamento come “professione”. Un riconoscimento che richiede di intervenire su più piani:  quello assegnato alla  legge, quello affidato all’autonomia  del corpo professionale e infine quello contrattuale, che dovrebbe discendere dagli altri due e con essi essere coerente.

Spetta alla “legge” la promulgazione di un nuovo Stato giuridico, che ridefinisca:

  1. la funzione docente fondata sulla libertà di insegnamento, intesa come  libertà della funzione che si salda, in quanto tale, con la responsabilità educativa, a tutela di  inderogabili esigenze di equità sociale e di interesse pubblico: il raggiungimento di elevati livelli educativi per tutti i ragazzi;

  2. i diritti e i doveri fondamentali degli insegnanti;

  3. rigorose modalità di reclutamento che tengano conto del nuovo Titolo V della Costituzione;

  4. una specifica formazione iniziale collegata alla formazione continua,

  5. la creazione di nuove figure professionali della docenza - già previste dalla legge 59/97- sostegno al miglioramento dell’insegnamento  e all’innovazione culturale e didattica delle scuole autonome.

Spetta all’”autonomia del corpo professionale” la definizione e il rispetto del codice deontologico e degli standard professionali (“che cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti”) e la gestione dell’Albo. Questo comporta che i docenti dispongano di un proprio  organo di autogoverno, che va previsto nella legge, ma sulle cui funzioni e composizione è necessario aprire un ampio dibattito fra gli insegnanti e l'associazionismo professionale.

E’ oggi particolarmente importante il riferimento allo stato giuridico, non solo perché l’ultimo risale a 30 anni fa, ma perché ci troviamo in presenza di ben due riforme, quella della scuola e quella costituzionale, che impongono che si faccia finalmente chiarezza fra ciò che spetta al contratto e ciò che spetta  alla legge.

La legge delega 421/1992 nell’avviare la privatizzazione del rapporto di lavoro del Pubblico Impiego ha stabilito cosa compete alla contrattazione e cosa rimane prerogativa della legge. In questi anni c'è stata, e lo diciamo senza spirito polemico, un'invasione indebita dell'intervento sindacale su questa professione, resa possibile dalla latitanza dei governi, del parlamento e da una sorta di subordinazione delle associazioni  professionali nei confronti dei sindacati. Una funzione come quella docente, così specifica e fondamentale da essere tutelata, al pari della giustizia, dalla Costituzione, non può più essere abbandonata alla sola contrattazione fra le parti, nella quale prevalgono di volta in volta interessi parziali della categoria e non l’interesse pubblico dell’educazione e dell’istruzione. Noi ne siamo tanto convinti che al tema dello Stato giuridico abbiamo dedicato l’intero seminario nazionale di Novembre 2002, e ne abbiamo fatto uno degli emendamenti centrali nel documento presentato allaudizione in VII Commisione della Camera sul testo di riforma della scuola.

Vi sono speranze di raggiungere, a medio termine, gli obiettivi indicati?

E’ molto difficile esprimere ottimismo. Il Ministro ha dichiarato che non intende parlare di provvedimenti legislativi, ma unicamente aprire il dibattito sul sito dell’istruzione. I sindacati sono già, come era scontato, sul piede di guerra, mentre l’opposizione tace, anziché fare di questi obiettivi una propria bandiera.


LA COMMISSIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO

PRESIDENTE ONORARIO

Cardinale Ersilio Tonini

PRESIDENTE

Avv. Plinio Sacchetto

COMPONENTI

Avv. Paola Zerman, D.ssa Carmela Lo Giudice, Dott. Roberto Leoni, Prof. Rosario Drago, Dott. Massimo Tocci, Prof. Giancarlo Cappello, Prof.ssa Carla Xodo, Prof. Giuloano Piazzi, Prof. Giuseppe Savagnone, Prof.ssa Alessandra Cenerini, Prof. Gianni Mereghetti, Prof. Marco Rossi Doria, Prof. Emilio Brogi, Prof. Carlo Cerofolini, Dott.ssa Valeria Marcon, Prof.ssa Luciana Lepri, Sig. Maurizio Salvi.