Comportamenti vessatori
Quando si parla di gravità non si deve necessariamente pensare alle situazioni più preoccupanti che la cronaca riporta: estorsione di denaro, riprese con il videotelefono che violano l'intimità delle compagne e finiscono su internet, ecc.. Questi comportamenti hanno bassa incidenza e, nelle loro forme più gravi, sono decisamente rari. La sensazione - se non la constatazione certa - che, considerati nei grandi numeri, si tratti di fenomeni emergenti deve preoccupare seriamente poichè l'emergenza di nuovi fenomeni sociali è spia sicura di cambiamenti che incidono nelle strutture profonde del pensare e del fare in una società, di cui solo una parte marginale di individui è, per ora, portatrice, e va considerata per gli aspetti qualitativi più che per quelli quantitativi: la relativa rarità di fenomeni nuovi o emergenti non autorizza a mettersi il cuore in pace, anche se non giustifica nemmeno l'allarme emotivo e la deformazione dei dati al rialzo in funzione di un maggiore effetto sull'opinione pubblica.
Tra i comportamenti vessatori prevalgono di gran lunga in tutte le ricerche le prese in giro e le offese, seguite, a significativa distanza, per i maschi, da minacciare, fare del male, prendere oggetti e rovinarli, mettere in giro voci e falsità su qualcun per isolarlo; quest'ultima - mettere in giro voci e falsità - è, con significativo rilievo, la terza voce, tra le femmine, tra le quali i comportamenti riferiti in vario modo alla forza (minacciare, fare del male, estorcere, ecc.) sono piuttosto infrequenti. Sia Ada Fonzi, sia Marini e Mameli rilevano come la forma di bullismo più denunciata sia quella verbale. Ciò non toglie affatto gravità alla situazione della vittima, costretta in una condizione di sottomissione impotente. A volte la cronaca riferisce di suicidi di adolescenti in seguito a situazioni persecutorie solo verbali.
L'istituto professionale dell'Italia centrale oggetto dell'indagine sopra menzionata presenta il seguente quadro di comportamenti prevaricatori, comprendente tutte le situazioni segnalate da chi ha subito e da chi ha compiuto atti vessatori. Le situazioni rientranti nell'indice di gravità, cioè ripetute una volta o più alla settimana, sono comprese all'interno del quadro: si tratta dell'8,5% delle ragazze e il 4,7% dei ragazzi):
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L'ordine in cui sono riportati i comportamenti è quello dei comportamenti "agiti" dai maschi, con l'eccezione di "le mani addosso alle ragazze", che è stato messo per quarto prendendo a riferimento la colonna dei "comportamenti subiti dalle ragazze". Come si vede, in molti casi si riscontra una buona o discreta corrispondenza tra le dichiarazioni di chi ha subito e quelle di chi ha compiuto atti vessatori. Spicca la differenza tra subito e compiuto in " Mettere in giro voci e falsità su qualcuno per isolarlo/a dalle amicizie": è probabile che metà di coloro che ne sono responsabili non si rendano pienamente conto di farlo e che una parte di coloro che subiscono sia informata solo indirettamente delle voci in questione o ne esageri la portata (ma, naturalmente, il risultato non cambia per lo stato soggettivo che ne deriva). Va sottolineato che i maschi sono largamente più responsabili di comportamenti vessatori, fatta eccezione per "Mettere in giro voci e falsità...", in cui le ragazze li superano di poco come responsabili, mentre sono un numero molto alto quelle che lo subiscono (il 30% delle ragazze!). I ragazzi sono molto più portati delle ragazze verso comportamenti centrati sulla forza fisica fare del male (quasi 4 volte di più), bloccare fisicamente (circa 3 volte di pù), minacciare (quasi 3 volte di più). Significativamente basse le voci pretendere la merenda, compiti da copiare, ecc., Uso del videotelefonino per infastidire o peggio, pretendere soldi).
Naturalmente, i dati riportati non sono in alcun modo indicativi della situazione nazionale e nemmeno regionale (mancando dati relativi a Licei e Istituti Tecnici). Quello che ha probabilmente un significato generale, anche se approssimativo, è il valore relativo dei comportamenti. La loro distribuzione tra maschi e femmine, che rappresenta un' aspetto piuttosto interessante, può variare ampiamente da regione e regione (come rilevava Ada Fonzi (nota7)).