Il mutato contesto dovrebbe sollecitare l'attuazione dell'Accordo

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La Bozza di accordo prevede al paragrafo B) comma c) della 2^ Parte (Ambiti ed oggetti):

il trasferimento alle Regioni delle risorse umane, strumentali e finanziarie attualmente in dotazione agli USR e USP riservandosi, nel periodo transitorio e sino al completamento dei processo dì trasferimento, della possibilità di avvalersi del personale degli uffici dell'amministrazione scolastica periferica”.

Ora questo passaggio, già auspicato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 13/2004 e presente anche nella Bozza 2010, sarà, noi ci auguriamo, facilitato e sollecitato anche dalla soppressione di molte province che trascinano con sé gli USP e il bisogno di ricollocazione di molti dirigenti e di altro personale.

C'è infine un ulteriore passaggio, a cui si accompagna la necessità di rivedere il ruolo di alcune regioni. Al paragrafo A della 2^ Parte (Ambiti ed oggetti) si legge (con riferimento al c. 2 dell'art. 13 del DLgs. n.68/2011):

L'attuazione dei Titolo V della Costituzione, con il riparto delle competenze tra i diversi livelli istituzionali rende necessaria l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, definiti in riferimento a macroaree di intervento omogenee per tipologia di servizi offerti, indipendentemente dal livello di governo erogatore”.

E già si parla di alcune nuove macroaree:

1) Veneto + Friuli Venezia Giulia

2) Puglia + Basilicata

3) Abruzzo + Molise

Ci sono dunque una serie di fattori che sollecitano la soppressione di USR e USP e il trasferimento delle funzioni e del personale alle Regioni.

 

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