Forti diseguaglianze all'interno del Paese
La media dei punteggi per grandi aree geografiche del Paese mette in evidenza il solito ritardo del Sud, mentre il Nord Ovest emerge in prima posizione in tutti e quattro gli ambiti, ma queste medie sono in tutti i casi molto basse.
La distribuzione delle competenze all'interno del Paese mostra una configurazione dissimile da quella osservata nei giovani quindicenni della rilevazione PISA. In PISA l'Italia presentava un divario relativamente limitato fra il punteggio dei più bravi e quello dei più deboli, a differenza della Germania e della Svizzera che invece avevano e hanno disuguaglianze molto ampie tra la media dei punteggi degli studenti al livello più basso (il quinto percentile) e quella di chi si trova al livello più alto (il 95esimo percentile). Questa configurazione non si ritrova tra gli adulti. L'Italia presenta infatti il più ampio divario di punteggi tra il gruppo degli adulti più deboli e quello dei più forti nella comprensione dei testi in prosa e nella soluzione dei problemi. Questo vuol dire che uno dei pochi aspetti positivi del sistema scolastico italiano, ossia la sua equità nella distribuzione delle competenze,per quanto livellate al basso, scompare quando si esce dalla scuola dell'obbligo. Questo dimostra da un lato che la vita reale prende il sopravvento e ristabilisce le divergenze esistenti tra le persone, dall'altro che in Italia non esiste una politica di correzione delle disparità e delle diseguaglianze educative.
Altri Paesi hanno invece hanno saputo combinare eccellenza ed equità, qualità e giusta distribuzione delle opportunità, dimostrando che si possono concepire e pilotare sistemi di formazione di qualità per tutti e che lo scadimento nella mediocrità non è un esito ineluttabile dell'uguaglianza.