Il solito inquietante risultato

In ognuno dei quattro ambiti dell'indagine (comprensione di testi in prosa, comprensione di documenti,cultura matematica, soluzione di problemi) l'Italia si colloca all'ultimo posto. La Norvegia sbaraglia il campo in tre ambiti, tranne che in matematica dove invece i migliori risultati sono svizzeri. Questi risultati non si discostano da quelli rilevati nell'indagine IALS. L'Italia era in coda al plotone e ci rimane. Sarebbe stato presuntuoso aspettarsi un miglioramento in un quinquennio (tale è il lasso di tempo intercorso fra l'indagine IALS e quella ALL in Italia), in ogni caso questo risultato è inquietante perché mantenendosi coerente con le rilevazioni precedenti relative sia agli adulti che ai giovani, dimostra di essere del tutto attendibile. Il pronostico di un'evoluzione positiva della situazione è peraltro del tutto irrealistico, perché i dati del PISA, che riguardano i quindicenni, non lasciano speranze di miglioramento. La situazione italiana è poi aggravata dal fatto che non esiste una coerente politica di educazione degli adulti. Nella nota dell'INValSi si legge: "L'Italia presenta le percentuali più basse per quanto riguarda la partecipazione a corsi o programmi di studio (circa il 20% contro l'oltre 50% di Svizzera, USA, Norvegia)". Si parte in ritardo ed è probabile che questo ritardo non si recupererà nei prossimi decenni perché non c'è nulla in vista che annunci un cambiamento di rotta nell'impostazione della politica dell'istruzione. Il Paese naufraga lentamente e inesorabilmente. La media del punteggio dello stato messicano del Nuevo Leon nella comprensione di documenti è superiore a quella italiana. Beninteso, di fronte a questi risultati si può continuare a fare la politica dello struzzo, fare finta di nulla, lasciare perdere ed aspettare che la buona sorta dia una mano. Purtroppo queste sono speculazioni che non funzionano più in un'economia complessa come quella della società della conoscenza e del mercato globale. Le speranze di recupero sono quindi molto improbabili. Due italiani su tre faticano a leggere e fanno sforzi sovrumani per arrivare in fondo a un articolo o passare alla seconda pagina di un romanzo.

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