Ricerca e giustizia sociale
(Research and Social Justice: What are the Possibilities for Educational Research?)
Ricerca e giustizia sociale è stato il tema della conferenza di Carl A.Grant, Hoefs-Bascom Professor, specialista della formazione degli insegnanti all'Università del Wisconsin-Madison. Grant è un eminente esponente degli studi Afro-Americani e una delle figure di spicco della minoranza afro-americana nelle università della "Ivy League". Oratore brillante, Grant ha svolto una relazione intitolata “Fare fiorire la vita: un uso convincente della giustizia sociale a scuola”. Grant, invitato dalla direzione dell'AERA a svolgere una delle conferenze principali del convegno, ha ribadito la necessità di un servizio scolastico giusto ed equo e ha ben specificato che un servizio del genere è possibile.
Non è tanto l'uguaglianza che conta quanto l'equità delle opportunità di formazione e degli effetti dell' istruzione. Questo tema è stato inoltre scelto per celebrare una serie di decisioni della Corte federale di giustizia e di leggi federali, adottate tra il 1960 e il 1980, che hanno contribuito a smantellare la discriminazione sociale nelle scuole americane e in particolare la segregazione degli studenti afro-americani.

Grant è stato tra i promotori dell' uso della ricerca scientifica per impostare e orientare politiche scolastiche non segreganti, per modificare le abitudini pedagogiche e le mentalità degli insegnanti e per stimolare l'interesse per la ricerca sui temi della giustizia sociale, non solo nella scuola ma anche nella società in senso lato.
La vita degli studenti appartenenti alle minoranze può rifiorire e risplendere grazie a una scuola giusta ed equa. Se lo si vuole lo si può ottenere, ha più volte affermato l'oratore, con toni obamiani. Le premesse ci sono. A questo scopo, Grant ha proposto un quadro teorico di riferimento impostato su cinque procedure per realizzare la giustizia sociale nella scuola:
- l'auto-valutazione;
- l'auto-critica;
- le pratiche democratiche nella gestione dell'apparato scolastico e dell'istituto scolastico;
- l'azione sociale;
- la distribuzione e condivisione degli strumenti e non il loro accaparramento da parte di una minoranza dominante.
Per quel che riguarda i contenuti, va segnalato che Grant non ha mai menzionato i bisogni dell'economia, la globalizzazione, la competizione internazionale, le competenze del 21esimo secolo, il PIL, il vantaggio economico derivante dal recupero degli esclusi o dal miglioramento del loro livello d'istruzione. Per Grant l'equità sociale è una questione etica, di giustizia. Il richiamo a Rawls e a Amartya Sen è immediato.
Grant ha offerto una visione spirituale dell'educazione e della scolarizzazione, opposta alle interpretazioni e alle analisi degli economisti dell'educazione, ottenendo un grande successo presso il pubblico presente alla conferenza, manifestamente conquistato dalla retorica dell'oratore e piuttosto ostile agli indirizzi predominanti nel campo della politica scolastica e della ricerca scientifica sulla scuola, contraddistinti dal peso attribuito alla valutazione, alla statistica, alle misurazioni per fornire prove evidenti dell'efficacia e validità della scuola.
Grant ha citato Dewey per dire che in una democrazia i cittadini sono qualcosa di più dei punteggi che conseguono nei test, qualcosa d'altro dalla padronanza delle competenze per il 21esimo secolo, qualcosa di diverso dalle occupazioni che svolgeranno in futuro.
“Se i tempi non sono ancora maturi per cambiare strada, dobbiamo fare in modo che i tempi diventino maturi” questa la conclusione di Grant, larvatamente critica nei confronti della politica scolastica federale.