IL RUOLO DELLA QUALITA' EDUCATIVA,

DELL'UGUAGLIANZA E DELL'EQUITA' NEI PAESI POVERI

I risultati prodottti dall'Accademia Internazionale dell'Educazione

(The Role of Educational Quality, Equality, and Equity in Low-Income Countries:

Findings from the International Academy of Education)

immagine

Introduzione alla sessione

La sessione qui presentata è stata organizzata dall' International Academy of Education (Accademia Internazionale dell'educazione).

L'Accademia Internazionale dell'educazione è un ente più o meno folcloristico, riunisce figure storiche delle scienze dell'educazione, personaggi famosi di una certà età che si cooptano tra loro. Tra i membri, per esempio, non ce n'è nessun dell'Europa meridionale. L'Accademia rappresenta il mondo manicheo dell'educazione. E' una sorta di chiesa, una cappella, una religione. Nondimeno, in questa Accademia si ritrovano personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella storia recente della scolarizzazione e dell'espansione scolastica e che continuano ad avere una vita scientifica brillante. Molti di loro operano dietro le quinte come consulenti e esperti delle organizzazioni internazionali.

La strategia dell'Accademia predilige i contatti personali con i detentori del potere, i capi di stato, i ministri, i re, i responsabili politici. Si tratta di un mondo nel quale competenza scientifica e mondanità si sposano. Quando i membri dell'Accademia bussano alla porta del potere nessuno li respinge, sono anzi ricevuti con tutti i riguardi.

In questa sessione, intitolata "The Role of Educational Quality, Equality, and Equity in Low-Income Countries: Findings from the International Academy of Education" (Il ruolo della qualità dell'istruzione, dell'uguaglianza e dell'equità nei paesi poveri: risultati prodottti dall'Accademia Internazionale dell'Educazione), si affronta un tema cruciale delle politiche scolastiche contemporanee: l'espansione mondiale della scolarizzazione serve a fare decollare i paesi poveri, a ridurre la povertà, a rendere il mondo più equo?

La posta in gioco è la correlazione tra investimenti per promuovere lo sviluppo dell'insegnamento superiore nei paesi in via di sviluppo e la diminuzione delle disuguaglianze o sviluppo di società più eque, meno ingiuste.

La sessione ha esaminato i problemi della povertà nei paesi in via di sviluppo dal punto di vista storico, economico e sociologico, sfruttando i lavori dei membri dell'Accademia internazionale dell'istruzione

Alcune star della pedagogia mondiale si sono affrontate e confrontate:per esempio Eric Hanushek da un lato e Martin Carnoy dall'altro, oppure Douglas Willms

Un'occasione rara per sentirli, per capire cosa stanno facendo, come la pensano sulla scuola. Punti di vista opposti garbatamente presentati.

Alcune relazioni

•  In due documenti si è esaminata la povertà nella prospettiva della globalizzazione e della mondializzazione e si è discusso come la scolarizzazione può contribuire alla costruzione di una elite locale, con tutte le conseguenze del caso. Da questo punto di vista la relazione riguardante quanto successo nell'ex-Congo belga svolta da Marc Depaepe è stata molto eloquente.

•  In altre due relazioni si è invece considerata la relazione complessa esistente fra l'espansione dell'istruzione superiore e le disuguaglianze socio-economiche nonché l'incidenza delle disuguaglianze sulla crescita economica. Questi temi sono particolarmente sensibili dal punto di vista delle politiche svolte dalle organizzazioni internazionali che promuovono la scolarizzazione a livello mondiale. Queste questioni però sono anche particolarmente scottanti per l'insieme dei finanziatori che promuovono lo sviluppo della scolarizzazione nel mondo nonché la generalizzazione del modello scolastico imperante nell'emisfero settentrionale.

•  Tre documenti hanno completato la sessione con la presentazione di fattori che hanno influenzato a livello nazionale lo sviluppo di strategie politiche miranti a migliorare la qualità dell'istruzione con uno sguardo più o meno attento alla misura dell'uguaglianza ed equità. Questi tre ultimi documenti sono stati meno interessanti dei precedenti imperniati su questioni teoriche di grande rilevanza.

•  Le due relazioni più stimolanti sono state quelle di Martin Carnoy e di Eric Hanushek, di cui qui si rende conto

In ogni modo, l'elemento comune che ha contraddistinto l'insieme delle relazioni è stato il ricorso sistematico alla comparazione nonché l'approccio prevalentemente quantitativo. Gli autori hanno sfruttato la miniera di dati raccolti nel corso di questi ultimi decenni dall'OCSE, dalla Banca Mondiale e dall'Unesco per analizzare gli effetti degli investimenti colossali, con risultati, è bene specificare, per nulla brillanti.

Va subito detto che le conclusioni dei vari autori non coincidono. Tutti concordano sul fatto che c'è stato uno smacco nei programmi di scolarizzazione universale ma le opinioni divergono per quel che riguarda l'incidenza dello sviluppo dell'insegnamento superiore e dell'istruzione nei paesi poveri e la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche in questi paesi.


Pagina avanti
Indice della paginaTorna ad inizio pagina