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Play to Lead: progetto KA201-2018-018: I primi risultati sperimentali

a cura di Silvia Faggioli

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Predisposto il test pilota che prevede la somministrazione agli studenti di un questionario prima e dopo aver giocato

11Il 17 e 18 febbraio 2020 il gruppo di progetto si è riunito per discutere i primi risultati del test pilota tuttora in corso del gioco Play to Lead. Lo scopo del gioco è quello di sviluppare competenze di leadership in studenti di età compresa tra i 6 e i 15 anni. Il kit viene distribuito gratuitamente e formatori ADI sono disponibili a venire presso le vostre scuole se vi trovate a Bologna (per informazioni scrivere a faggiolis@yahoo.com). Il test pilota prevede la somministrazione agli studenti di un questionario prima e dopo aver giocato.

I parametri che influenzano il test pilota

22Dalla discussione è emersa l’importanza di diversi parametri rispetto ai risultati che prevediamo di ottenere tramite il questionario

  • Il primo fattore riguarda il tempo che i ragazzi passano a giocare. E’ necessario pianificare almeno un’ora e mezza di gioco per permettere agli studenti di scoprire e sviluppare le possibili strategie di gruppo che possono essere messe in campo
  • Il secondo fattore riguarda l’importanza della discussione che può essere attivata durante o immediatamente dopo il gioco. La discussione può partire da quanto il docente o i ragazzi hanno osservato e ha il duplice scopo di renderli consapevoli sia dei propri comportamenti, sia del significato di parole apparentemente astratte, quali umiltà o responsabilità, che caratterizzano il Servant Leader.
  • Il terzo fattore riguarda la necessità di prevedere un rinforzo. Una volta messi in luce i diversi comportamenti e le diverse strategie messe in campo dai ragazzi, permettergli di giocare nuovamente servirà a rinforzare i comportamenti appresi.

Ovviamente tutto va adattato alla classe e alle risposte che otteniamo dai ragazzi. Possono coesistere in una stessa classe gruppi che non vorrebbero più smettere di giocare e gruppi che dopo poco tempo si annoiano, in questo caso il tempo va calibrato magari pianificando su più giorni l’attività con tempi di gioco ogni volta inferiori all’ora e mezza. Il gruppo di progetto si è reso conto che, senza una discussione, pianificando tempi di gioco piuttosto corti e senza permettere ai ragazzi di giocare più volte, le risposte che gli studenti forniscono nel questionario “post gioco” sono molto simili a quelle che hanno fornito nel questionario iniziale.

Le osservazioni sperimentali

33Nonostante la sperimentazione sia appena iniziata, alcune osservazioni possono già essere fatte. E’ interessante notare come molti gruppi inizino a giocare come singoli individui e non come un gruppo con una strategia condivisa. Quasi sempre accade che ogni giocatore muova la propria pedina seguendo turni decisi all’inizio del gioco. Nel momento in cui si fa loro notare che nessuno li obbliga a giocare in quel modo, la risposta che inevitabilmente si ottiene è che tutti i giochi da tavolo si giocano cosi. Basta ribattere che, in questo gioco, tale regola, che di fatto li ostacola, non esiste, perché si spalanchi ai loro occhi un mare di inaspettate opportunità.

Poiché in genere arrivano a questa scoperta dopo almeno quindici minuti di gioco, è necessaria un’altra ora perché possano sviluppare proprie strategie di gruppo.

Un’altra osservazione che può essere fatta riguarda la necessità, durante il gioco, di arrivare ad una mediazione. Può infatti accadere che le strategie messe in campo dai gruppi blocchino il movimento di tutte le pedine, in questo caso i gruppi devono mediare e qualcuno dovrà effettuare una mossa, a lui sfavorevole, per sbloccare il gioco.

I possibili utilizzi del gioco

44In conclusione, già da questi primi esperimenti il gioco sta rivelando le proprie potenzialità e si possono intravedere futuri utilizzi:

  • Può essere utilizzato a inizio anno per introdurre i ragazzi ai lavori di gruppo, per potenziare la cooperazione e la coesione e per imparare a pensare “out of the box” nel rispetto delle regole
  • Può anche essere un fantastico strumento per insegnare la tolleranza e incrementare la curiosità verso culture diverse dalla propria. Le domande del gioco fanno riferimento a diverse culture, nelle classi con ragazzi di tante nazionalità si può anche chiedere loro di costruire domande e risposte che facciano riferimento alle proprie tradizioni per poi giocare tutti insieme.
  • Oppure può essere utilizzato, adattandolo, per ripassare qualunque materia. Nel mio caso, ad esempio, i ragazzi hanno costruito domande e risposte relative alla chimica e stiamo pianificando quando giocare di nuovo.

Il prototipo del gioco verrà reso scaricabile gratuitamente dal sito di progetto entro fine giugno, tuttavia la sua sperimentazione può già essere avviata da qualunque scuola contattando Silvia Faggioli (faggiolis@yahoo.com)

Link per approfondire:

Perche i giochi per una didattica efficace?

21st-century skills

fotografie del test pilota

Potete trovare maggiori informazioni sul progetto e sul gioco al seguenti link

66 https://www.facebook.com/Play2LeadProject/
77 https://www.facebook.com/Play2LeadProject/

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