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E’ morto Giancarlo Lombardi

Imprenditore illuminato, ministro della Pubblica Istruzione dal 1995 al 1996

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Imprenditore illuminato, ministro della Pubblica Istruzione dal 1995 al 1996, persona retta, equilibrata, guidata dal desiderio di fare bene alla scuola.

Ho conosciuto Giancarlo Lombardi appena arrivato al MIUR.
Una persona dallo sguardo mite e triste che incuteva soggezione.

Cattolico fervente, con una lunga militanza negli scout, aveva portato al ministero, più che la sua formazione imprenditoriale, una concezione alta dell’educazione.

Quando lo incontrai, mi fece un’ampia panoramica di quanto aveva in mente di realizzare e  si soffermò soprattutto sull’autonomia scolastica.  Di lì a poco presentò il ddl 1810 “Delega per l’attuazione dell’autonomia scolastica e per il riordinamento dell’amministrazione scolastica” che fu approvato dal Governo Dini il 9 Maggio 1995, ma prima che il disegno di legge concludesse l’iter finì il governo.

Il suo fu  l’ultimo di una lunga serie di tentativi non riusciti di varare l’autonomia scolastica. Dopo di lui ci riuscì Luigi Berlinguer nel 1997.

In occasioni come queste, in cui si è portati a ripercorrere l’iter delle riforme dell’istruzione attraverso l’opera dei suoi ministri, si è colti da  un senso quasi di sgomento di fronte alla quantità di tempo e di energia sprecata  in un assurdo gioco dell’oca che ci riporta sempre al punto di partenza.

L’autonomia scolastica ne è un esempio. Uno fra i tanti. Ecco  il suo iter, che Giancarlo Lombardi sperò invano di portare a compimento

  • 1978 – Viene varato il primo disegno di legge sull’Autonomia scolastica.
  • 1993 – Il ministro Rosa Russo Jervolino presenta una proposta complessiva sull’autonomia, che però fallisce.
  • 1993 – Nella legge finanziaria 537/1993, “Interventi correttivi di finanza pubblica”, l’art. 4 dedicato alla Pubblica Istruzione, detta al 1° comma norme di autonomia: “Gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado nonchè le istituzioni di alta cultura di cui all’art. 33 della Costituzione, le Accademie nazionali di arte drammatica e di danza e i Conservatori di musica hanno personalità giuridica e sono dotati di autonomia organizzativa, finanziaria, didattica, di ricerca e sviluppo, nei limiti e con le gradualità e con le procedure previste dal presente articolo”.
  • 1994 – Il dlgs 297/1994, Testo Unico dell’Istruzione, all’art. 26 comma 3, riprende l’art. 4 della L.537/93 e rimanda l’attuazione dell’autonomia a decreti delegati: “Agli istituti e scuole, che ne siano attualmente privi, sarà attribuita personalità giuridica ed autonomia organizzativa, finanziaria, didattica, di ricerca e sviluppo, nei limiti, con la gradualità e con le procedure che saranno stabiliti con i decreti legislativi da emanarsi ai sensi dell’articolo 4, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, per l’attuazione dell’autonomia scolastica e per il riassetto degli organi collegiali della scuola. Con le stesse modalità, le forme di autonomia saranno ridefinite anche per gli istituti già dotati di personalità giuridica”.
  • 1994 – Il ministro Francesco D’Onofrio nel corso del 1° governo Berlusconi riprova a presentare una proposta complessiva sull’autonomia scolastica, senza riuscirci.
  • 1995- Il ministro Giancarlo Lombardi presenta il ddl 1810 “Delega per l’attuazione dell’autonomia scolastica e per il riordinamento dell’amministrazione scolastica”, approvato dal Governo Dini il 9 Maggio 1995, ma nel 1996, alla fine del governo Dini, l’iter non è ancora concluso.

Va sottolineato che la nuova delega proposta dal ministro Lombardi andava  a sostituire quella contenuta nella legge n. 537/1993 , che aveva vacillato sotto il fuoco incrociato di studenti e  insegnanti  schierati contro presunte forme manageriali  e di privatizzazione della gestione della scuola.
Lombardi si mosse con molta cautela per evitare nuove contestazioni. Il suo disegno di legge, oltre a contenere l’attuazione dell’autonomia scolastica, la riforma del Ministero e l’istituzione del servizio di valutazione, aveva previsto anche il riassetto degli Organi Collegiali, in cui aveva potenziato il ruolo del Collegio docenti e quello di indirizzo del Consiglio di Istituto. Infine aveva affidato ad un apposito decreto legislativo l’individuazione dei diritti e doveri degli studenti, consentendo anche a loro di concorrere alla elaborazione e alla valutazione del progetto di istituto.

Lombardi fu profondamente dispiaciuto di non riuscire a portare a termine il suo progetto e dovette passare il testimone a Luigi Berlinguer , con il quale il 15 marzo 1997 fu finalmente varato l’art. 21 della L.59/97 recante norme per l’attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Giancarlo Lombardia è stato l’unico ingegnere imprenditore a diventare ministro della Pubblica Istruzione, dove hanno sempre dominato i laureati in legge.

Ebbe come sottosegretari, due persone che si erano occupate a lungo di scuole, Luciano Corradini ed Ethel Serravalle.

Pur nella brevità del suo mandato, Giancarlo Lombardi ha  lasciato di sé  una bella immagine, quella di persona retta, equilibrata, guidata unicamente dal desiderio di fare bene alla scuola.

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