La ripetenza nelle rilevazioni del Servizio Nazionale di Valutazione (INVALSI)

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Informazioni sui risultati degli allievi ripetenti italiani le possiamo reperire anche nei Rapporti del Servizio Nazionale di Valutazione ed, in particolare, in quello rilasciato nel luglio 2011, a proposito dei risultati delle prove somministrate nel maggio dello stesso anno.

Queste informazioni sono ottenute incrociando i risultati delle prove con le informazioni concernenti i singoli allievi che l'INVALSI richiede alle scuole e che fra l'altro riguardano l'origine del padre e della madre ed il tempo di frequenza della scuola italiana.

Scuola primaria (2° e 5° anno)

Per questo livello ogni rilevazione viene rimandata a successivi approfondimenti specifici, vista la scarsa rilevanza quantitativa del fenomeno e le sue caratteristiche particolari, legate all'origine (immigrazione) o ad altri fattori di contesto difficilmente controllabili dalla scuola.

Scuola secondaria di primo grado   (1° e 3° anno)

1° anno

Nella secondaria di 1° grado il fenomeno delle ripetenze assume maggiore rilevanza a partire dal primo anno ed è legato al mancato raggiungimento dei traguardi formativi minimi per le diverse classi.

Per quanto riguarda le percentuali di posticipatari (ripetenti) presenti nel campione, viene rilevata una loro maggiore presenza nelle regioni settentrionali ed una diminuzione costante nel passaggio dal Centro a Sud. Si va dal 13% della Valle d'Aosta e dal 10% di Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna (10,9) al 4,9% della Basilicata ed al 5,7% della Calabria. Il Rapporto tende ad attribuire il fenomeno non solo alla maggiore presenza di popolazione di origine immigrata, ma anche alla maggiore tendenza del Nord a bocciare al termine della prima classe.

Quanto al livello degli apprendimenti, la differenza calcolata in percentuali di risposte corrette fra allievi regolari e posticipatari risulta molto forte e statisticamente significativa, sia per Italiano che per Matematica e diffusa omogeneamente in tutte le aree del paese: 13,3 punti percentuali in Italiano e 11 in Matematica. Nord e Sud in Italiano sono pressappoco allo stesso (basso) livello, mentre in Matematica in alcune regione del Sud il livello è più basso di quello del Nord, a parità di situazione.

3° anno- Prova nazionale

Anche qui, per quanto riguarda le percentuali di posticipatari presenti nel campione, viene rilevata una loro maggiore presenza nelle regioni settentrionali ed una diminuzione costante nel passaggio dal Centro a Sud. Spiccano in particolare il 21% della Val d'Aosta e delle scuole di lingua italiana di Bolzano. Anche in questo caso il Rapporto tende ad attribuire il fenomeno non solo alla maggiore presenza di popolazione di origine immigrata, ma anche alla maggiore tendenza del Nord a bocciare.

Quanto al livello degli apprendimenti, la differenza calcolata in percentuali di risposte corrette fra allievi regolari e posticipatari risulta molto forte e statisticamente significativa, sia per Italiano che per Matematica, ed in tutte le aree del paese: 9,3 punti percentuali in Italiano e 8,1 punti percentuali in Matematica. La differenza si è accorciata, a paragone con i risultati della 1° media: miglioramento dei ripetenti o peggioramento dei regolari? Nord e Sud in Italiano sono pressappoco allo stesso (basso) livello, mentre anche qui in Matematica in alcune regione del Sud il livello è più basso di quello del Nord, a parità di situazione.

Scuola secondaria di 2° grado (2° anno)

Anche qui, per quanto riguarda le percentuali di posticipatari presenti nel campione, viene rilevata una loro maggiore presenza nelle regioni settentrionali ed una diminuzione costante nel passaggio dal Centro a Sud. In Val d'Aosta sono il 31% e nelle scuole italiane della Provincia di Bolzano il 38%. Scendendo al Sud, la tendenza alla diminuzione è la stessa della scuola media, fino ad arrivare al 13% della Calabria. Unica eccezione la Sardegna che arriva al 30%. Le cause ipotizzate sono sempre le stesse.

Quanto al livello degli apprendimenti, la differenza in negativo per i bocciati, sempre notevole, è in Italiano di più del 10% ed in Matematica dell'8% ed è sostanzialmente omogenea in tutte le parti del paese.

Conclusioni

(ma attenzione, si tratta di un campione!):

  1. la scuola primaria non boccia, mentre in prima secondaria 1° grado la media nazionale è dell' 8,5%, in terza dell' 11% ed infine in seconda superiore del 21.9%.
  2. le bocciature diminuiscono andando dal Nord al Sud. Ai due estremi: Valle D'Aosta e Provincia di Bolzano da una parte e Calabria dall'altra.
  3. i bocciati non migliorano gli apprendimenti, ma dimostrano costantemente in tutti i livelli percentuali di apprendimento inferiori

Prescindendo in questa sede dal problema Nord-Sud, anche dai dati della valutazione esterna nazionale risulta che costantemente il livello degli allievi che hanno ripetuto è inferiore a quello dei regolari, il che significa che la bocciatura non funziona per innalzare gli apprendimenti.

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