Il “nuovo” corso e le tre priorità dell'ADi

A. Cenerini: La funzione dell'ADi è sempre stata quella di analizzare criticamente le politiche scolastiche dei vari governi, al di sopra e al di fuori di qualsiasi schieramento, e insieme di affiancare alle critiche proposte costruttive. Con questo stesso metodo, dunque, vorrei insieme esaminare il nuovo corso del ministro Fioroni.

Con il seminario internazionale del febbraio 2006, “Tre nodi da sciogliere per la nuova legislatura”, al quale voi avete fattivamente e generosamente collaborato, l'ADI ha indicato tre priorità:

1. la decentralizzazione dell'istruzione,

2. l'istruzione e formazione dai 14 ai 21 anni, con specifica attenzione all'istruzione tecnica e professionale,

3. lo stato giuridico dei docenti e dirigenti scolastici, con particolare riferimento a reclutamento e carriera docente.

Sono questioni intrecciate, che hanno segnato la storia della scuola italiana. E proprio dalla storia passata e dalla cronaca recente sappiamo quanto sia difficile sciogliere questi nodi.

Sappiamo anche, però, che si tratta di temi oggi presenti nell'agenda politica di quasi tutti i Paesi, e alcuni di essi, come la decentralizzazione, si presentano come processi irreversibili. Tutto questo richiederebbe, come voi avete tante volte sottolineato, la capacità e la volontà di gestire con tempestività e lungimiranza la fase di transizione.

Gli atti di indirizzo e i decreti firmati dal ministro sembrano invece ispirarsi a quel diffuso conservatorismo che aleggia sulla e nella scuola, e che è assolutamente trasversale, a destra, a sinistra e al centro. “Quaeta non movere, mota sedare ” pare la linea intrapresa dal nuovo ministro, instaurando quello che lui stesso ha definito il “metodo del cacciavite”, con il quale ha, in verità, molto “svitato” (sospensioni, disapplicazioni, proroghe), poco, per ora, avvitato.

Rispetto alle tre priorità indicate dall'ADi, la situazione pare immobile , anzi a tratti regressiva. Di questo vorrei discutessimo insieme, cominciando dalla prima priorità insieme indicata: la “decentralizzazione”.



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