LE INDICAZIONI PER LA SCUOLA DELL 'INFANZIA

La presentazione generale

Un sistema integrato

In apertura della presentazione della Scuola dell 'infanzia è impossibile non cogliere, nel richiamo e nella "equilibristica" definizione del rispettivo apporto storico di ordini religiosi e parrocchie da un lato ed enti locali dall'altro, una stucchevole preoccupazione politica, mentre non si affronta il tema, maturo da tempo, della progressiva unificazione fra scuole comunali e statali attraverso il processo di decentralizzazione.

In assenza di questo processo si sta assistendo da anni alla lenta agonia di tante gloriose scuole comunali.

Le finalità

Sono riprese le tre grandi coordinate degli autorevoli Orientamenti del '91:

•  identità,

•  autonomia,

•  competenza,

•  cui si aggiunge la cittadinanza, cioè una coordinata che esce di per sé dalla coerenza logica delle altre tre e che potrebbe forse entrare come dimensione della socialità.

Quanto alle indicazioni relative alla "Competenza" si ha l'impressione che i traguardi posti siano in più punti sovradosati in termini di metacompetenze (es. riflettere sull'esperienza", ripreso in diversi modi nel testo). Un'impressione che riguarda in generale tutta l'impostazione della Scuola dell 'infanzia, presentata come "contesto di relazione di cura e di apprendimento", ma con un 'accentuazione troppo netta dell'apprendimento. Accentuazione peraltro non scevra da contraddizioni. A fronte delle aspettative alte sopra indicate, il testo induce infatti l'impressione che qualunque intervento educativo diretto possa quasi rovinare - roussoianamente - i processi di crescita del bambino. Sarebbe quindi auspicabile una visione meglio calibrata, che ponesse in modo più aperto, il duplice criterio di assecondare e insieme guidare la buona crescita del bambino.

I bambini, le famiglie e gli ambienti di apprendimento

Poche rapidissime osservazioni.

1) Sui genitori. Si pretende che gli insegnanti "aiutino i genitori a prendere più chiaramente coscienza della responsabilità educativa che è loro affidata". In questo modo si pongono gli insegnanti su un piano improprio, dal momento che la titolarità educativa primaria è precisamente dei genitori. Conviene osservare piuttosto che la collaborazione tra insegnanti e genitori, sempre più importante e sempre più prevista dai documenti normativi, ma sempre meno chiara quanto ai rispettivi ruoli, richiede che lo statuto dei docenti sia rivisto in relazione a questo aspetto, troppo affidato alla loro buona volontà.

2) Sul tempo. Sarebbe importante per il bambino prevedere, oltre al rispetto dei suoi tempi evolutivi, una suddivisione e alternanza di azioni e momenti che sviluppino la capacità di differenziare tempi e situazioni con i loro diversi registri, e di accordarsi a ritmi anche non spontanei diversi dai propri, a fronte della contraddittoria e disorientante esperienza del tempo di molti bambini di oggi come continua frammentazione e insieme flusso indifferenziato.


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